martedì 29 luglio 2008

“Di Pietro: un giustizialista ipocrita”?

Un Comunicato stampa dal Co-promotore del Movimento per l’Abruzzo Giorgio De Fabritiis

Si fa sempre insistente la convinzione che la ruota della fortuna politica di Antonio Di Pietro cominci a girare all’incontrario. Si sa dei tentativi del PD di prendere le distanze dall ’IdV, dei larvati richiami del Capo dello Stato, dei giudizi certo non lusinghieri dei presidenti emeriti Cossiga e Scalaro, delle precise e severe accuse di Occhetto e Veltri. Al coro negativo si aggiunge ora il coordinatore regionale del Movimento per L’Abruzzo Bruno Evangelista, già dipietrista, che addirittura ipotizza che Di Pietro sia “socio occulto” di Forza Italia. In verità sono in tanti a ritenere che l’anti-berlusconismo di Di Pietro giovi al Cavaliere. Che non è più invidiato per le ricchezze ora che ricco lo è anche l’ex PM, il quale avrebbe finalmente realizzato che senza Berlusconi egli non sarebbe nulla.
Ecco, infine, il comunicato diramato da Giorgio De Fabritiis, co-promotore del Movimento per l’Abruzzo:

In piena sintonia con il nostro coordinatore regionale Bruno Evangelista e fra i promotori del Movimento per L’Abruzzo (MopA), ritengo che il “giustizialista” Di Pietro, cosa ben diversa da difensore e garante della legalità, farebbe bene a non ergersi, cosa che sempre ama fare, come “l’uomo di mani pulite” e come colui che può dare a chiunque lezioni di etica e moralità e di comportamenti trasparenti.

Su “Il Centro” di sabato Di Pietro afferma che a coloro che intendono candidarsi per il Consiglio Regionale della Regione Abruzzo lui chiederà “certificato elettorale, certificato penale e curriculum”. Vorrei chiedere all’alfiere del Giustizialismo italiano: “ma quando hai candidato il plurindagato Sergio Di Gregorio, poi rapidamente, appena eletto senatore passato in Forza Italia, gli avevi chiesto certificato penale e curriculum? E se glielo avevi chiesto come mai l’hai candidato? Oppure, caro Di Pietro, le regole valgono solo per gli altri e solo quando decidi tu?” Varrebbe la pena anche di ricordare all’ineffabile Di Pietro di quando alle Politiche 2001 elesse un senatore, il bergamasco Valerio Carrara che non fece in tempo ad accomodarsi a Palazzo Madama, che passò nelle fila di Forza Italia. Ma non è che per caso Di Pietro è un socio occulto di Forza Italia visto che i suoi candidati appena eletti traslocano subito in Forza Italia. O vogliamo parlare del modo padronale con cui gestisci il tuo partito dove “Il Presidente dell' Italia dei Valori, «fino a sua rinuncia», ha la titolarità del simbolo e la modifica dello statuto; l’approvazione del «rendiconto»; la definizione delle candidature, decide sulla presentazione delle liste, sulla nomina del tesoriere, sull’assegnazione «di incarichi retribuiti», sulla ripartizione e sull’utilizzo dei finanziamenti”. Il padre padrone di Forza Italia, Berlusconi, sembra un democratico di fronte a te. Di Pietro dovrebbe poi, visto che ama tanto la trasparenza (altrui), chiarirci come ha speso gli tanti milioni di euro di rimborsi elettorali percepiti dall’Italia dei Valori dal suo nascere e come mai socio unico della società An.To.Cri proprietaria degli immobili dati in affitto poi all’Italia dei Valori (alla faccia dell’etica), sia. proprio Antonio Di Pietro? Che vuol dire An.To.Cri? Diciamo solo che i figli di Di Pietro si chiamano Anna, Toto e Cristiano. Tutto questo, naturalmente, per non parlare della spregiudicatezza con cui candida chiunque sia in grado di portare voti senza guardare troppo per il sottile e certamente senza analizzare più di tanto curriculum di super trasformisti come abbiamo assistito nel nostro Abruzzo molto di recente. Volendo potrei anche ricordare a Di Pietro come nelle elezioni nazionali in cui vinse il centrodestra, il suo braccio destro per l’Abruzzo, Mario Di Domenico, avvocato e co-fondatore dell’associazione Italia dei Valori, poi suo accusatore, con un appuntamento fissatomi in un bar di Roma, mi propose la candidatura alla Camera. Cosa conosceva di me? Nulla né mi fu richiesto alcun curriculum. L’unico mio merito era la richiesta di iscrizione alla mailing list dell’Italia dei Valori. La vicenda poi con cui ha costretto il consigliere regionale Bruno Evangelista ad abbandonare l’Italia dei Valori è emblematica e sotto gli occhi di tutti. A Di Pietro, ogni tanto, i fatti vanno ricordati cosi come gli va ricordato che coerenza significa dire quello che si pensa e fare quello che si dice. Ma sempre caro Di Pietro e non solo quando riguarda gli altri.

Giorgio De Fabritiis
Co-promotore del Movimento perl’Abruzzo
(Tel. 3488860061 e 3316742374)

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