martedì 9 agosto 2005

A SCONTRONE LA MASCHERA DI CELESTINO

Prosegue, con una tappa importante, il giro estivo di presentazioni tra le principali località turistiche abruzzesi de ”La maschera di Celestino” il romanzo sulla Perdonanza e sui misteri di Papa Celestino V del giornalista e scrittore Angelo De Nicola, già in ristampa ad un mese e mezzo dall’uscita. Nell’ambito della manifestazione “Scritture creative”, in un evento organizzato da “Studio News” di Pescasseroli in collaborazione con il Comune di Scontrone (AQ) e Ente Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, si terrà un incontro sul libro

Mercoledì 10 agosto, alle ore 18, presso il Municipio di Scontrone
All'incontro partecipano: Lino Alviani (curatore della rassegna ”Rose’s choice”), Antonio Grano (storico), Don Claudio Palumbo (docente di storia della Chiesa) Patrizia Melone (sindaco di Scontrone).
Accrediti stampa:Stefano Cristofani redattore “Park News”, Claudia Sette corrispondente de “Il Tempo”, Fabrizio Fusco corrispondente di “Abruzzo Oggi”, “Tele Alto Sangro”, “Video Esse” Sulmona.

SCHEDA DEL ROMANZO (dal sito www.angelodenicola.it)

"La Maschera di Celestino" (Textus Edizioni), narra del Santo Padre che decide di rendere omaggio, per la prima volta in oltre 700 anni, alla sola Porta Santa fuori da Roma in onore del suo predecessore, Celestino V, l'Eremita che nel 1294 fu incoronato Papa all'Aquila. Celestino V, l'unico Papa che diede le dimissioni nella storia della Chiesa. Un Papa rivoluzionario. Un Ghandi del Duecento. Un Martin Luther King del suo tempo. Un crociato della Pace. Un guerriero del Perdono da sprofondare nel dimenticatoio, da denigrare quale vile per il suo "gran rifiuto". Un Papa che anche Giovanni Paolo II ignorò: Woytjla, il 30 agosto del 1980, nel discorso che tenne sul sagrato della basilica di Collemaggio in occasione dei 600 anni dalla nascita di San Bernardino da Siena, non nominò mai il suo predecessore Celestino V, salvo poi andare ad inginocchiarsi davanti al mausoleo in forma privata. "L'annuale cerimonia della Perdonanza Celestiniana - scrive Dacia Maraini nella prefazione - è assunta a pretesto di un intreccio che si tinge di giallo e si apre ai drammi dell'attualità. In una città blindata che attende l'arrivo del Pontefice e teme gli attacchi del terrorismo internazionale, due personaggi giocano una partita a scacchi con un nemico invisibile e minaccioso". La minaccia è quella di un attentato al Papa nello splendido scenario della Basilica di Collemaggio in occasione della Perdonanza Celestiniana. Con un finale a sorpresa, ma nemmeno tanto. Il messaggio, un disperato messaggio di Pace legato al Volto (la maschera, appunto) di San Pietro dal Morrone. Un "romanzo storico virtuale" per il tour nella Grande Rete (l'Opus Dei, i Templari, Aldo Moro, Dante Alighieri, la Santa Casa, Gioacchino da Fiore, Paolo VI, la profezia di Malachia...) sulle orme di Celestino. Un percorso virtuale che il lettore può rifare scegliendo lui, oltretutto, le strade lungo le quali avventurarsi ulteriormente. Un giallo, dunque, in chiave moderna sulla straordinaria figura di Celestino V. "Il modello "alto" dell'invenzione letteraria di De Nicola - scrive ancora la Maraini - è, forse, Umberto Eco che nel suo "Il nome della rosa" rivela la trama razionale di ciò che a tutta prima appare arcano e misterioso. Ma qui siamo lontani dalla ricostruzione dell'ambiente e delle atmosfere medioevali ed è piuttosto l'oggi, con i suoi lati oscuri e le sue piccole e grandi miserie a fare da sfondo ad una storia che ha il sapore della commedia e dove due sole voci hanno il compito di raccontare una città e una leggenda che affonda le sue radici nel passato mitico dell'Europa cristiana".

sabato 6 agosto 2005

ANNIVERSARIO MARCINELLE: GLI APPUNTAMENTI A MANOPPELLO

Il Sindaco Giorgio De Luca a Roma dal ministro Tremaglia
La sera spettacolo "Suoni e luci della miniera"

La citta' di Manoppello, la piu' colpita dalla tragedia di Marcinelle, si prepara a ricordare i 22 suoi caduti dell'8 agosto 1956.
Lunedi' 8 agosto il sindaco Giorgio De Luca sara' ricevuto a Roma dal ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, che nel 2001 ha proclamato l'8 agosto, giorno della strage nel borgo minerario, Giornata internazionale del Sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo.
La comunita' manoppellese si riunira' alle 11,00 nella chiesa di San Nicola, per una messa di commemorazione. Subito dopo sara' deposta una corona sulla lapide in Piazza Caduti di Marcinelle.
La seconda parte della giornata dedicata alle vittime del '56 iniziera' alle 19 nel centro di accoglienza "Santissima Annunziata", dove sara' presentato il volume di Maurilio Di Giangregorio "La catastrofe di Marcinelle. Per non dimenticare".
Alle 21,30 la citta' ritrovera' le sue radici di emigrazione nello spettacolo allestito in Piazza Caduti di Marcinelle, dal titolo "Suoni e luci della miniera".
La citta' di Manoppello e' oggi gemellata con la municipalita' di Charleoi, e nell'ambito degli scambi culturali fra queste due realta' accomunate dalla tragedia e da anni di emigrazione il 9 agosto arrivera' il Circo di Marcinelle.

martedì 2 agosto 2005

La mostra di scultura di Di Giosaffatte al Museo Casa d’Annunzio

Ultimi giorni per ammirare le sculture del grande maestro abruzzese

Sta per chiudere i battenti la splendida mostra antologica dell’artista castellano di adozione, nato a Penne nel 1935, Vincenzo Di Giosaffatte. Ancora per qualche giorno, fino al 7 agosto sarà possibile ammirare all’interno della suggestiva ambientazione della casa natale di Gabriele d’Annunzio le meravigliose sculture ceramiche. Numerose e originali le opere esposte, che i cittadini di Pescara nel rituale passeggio di Corso Manthonè possono fermarsi ad ammirare nelle ore notturne della calura estiva.
Davvero una bella vetrina per il celebre autore di opere famose come la “Colonna della passione” (1996) al museo Stauros, Santuario di San Gabriele nell’Isola del Gran Sasso.
Il materiale fittile per eccellenza, la terra, viene sublimato dalle opere in refrattario ad alta temperatura dell’autore, che sono insieme un itinerario di ricerca formale e un discorso dialettico tra spazio, natura, speculazione stilistica e afflato metafisico. Nel repertorio dell’artista Di Giosaffatte figurano creazioni che ricordano le crete senesi e grés porcellanati o a lustro metallico dai colori iridescenti, lattiginosi e traslucidi che richiamano certi smalti policromi piombiferi cinquecenteschi di Bernard Palissy o certe barbottine francesi dell’Ottocento o ancora le ardite composizioni ceramiche del Novecento di Vilmòs Zsolnay.
Caro all’autore è il tema del dialogo, degli incontri, che viene sviluppato in tutta la sua tensione spirituale con una spiccata verticalità di forme ascensionali. È così per “Aspirazione corale”, per l’opera “Scrutatori” e “Andare oltre” (1990).
Tutte opere di grandi dimensioni destinate ad ambientazioni integrali. Colonne, obelischi, prismi, cunei, la cui consistenza materica evoca per certi versi, pur nella sua peculiare originalità il percorso stilistico di un grande autore tunisino vivente: Khaled Ben Slimane – che spero presto di poter intervistare –, membro dell’Accademia Internazionale della Ceramica di Ginevra, le cui opere sono esposte in prestigiosi musei, dal British Museum di Londra all’Idemitsu Museum of Art di Tokyo. Penso in particolare alla verticalità di opere come “EKWC” o ai coni “Ascension”, creazioni queste, talora rese polite, con il tratto minuto e il grafismo dei caratteri pseudocufici, talaltra  plasmate grezze, incrostate e possenti, tanto da  rassomigliare a certi totem ancestrali o a dolmen e menhir protesi come il grido dell’uomo verso il cielo. Per entrambi gli autori è il gemito della creazione ove demiurgo è Adamo.
La genesi dell’uomo è perennemente evocata nell’opera di Di Giosaffatte da alcuni “profili” di volti che spezzano la visione dello spazio spiccatamente iconoclastica dell’intero iter artistico dell’autore. Il suo è un rigore essenziale plastico e lucente, come certe preziose silhouette dell’orafo James Riviére o certi  morbidi impasti di Chagall, Mirò e Picasso ceramisti.
Se fulcro di tutto è l’uomo; la terra quale materia, è il punto nodale della creazione.
“Partendo dalla Terra” (1938), il globo  come visto da uno spazio siderale lontano brilla, al pari di un gigantesco cabochon di zaffiro, di un blu cobalto, ricco e prezioso.
E’ il blu dell’antica tradizione castellana. Il blu della collezione Farnese, il blu profondo della notte.
È singolare come culture tanto lontane come quella occidentale e quella mediorientale possano trovare, nella creazione artistica, pur nella diversità di ispirazione e concettuale, in un’epoca così lacerata da conflitti ideologici e culturali come la nostra, radici,  punti di contatto e di incontro. L’Arte è mediatrice di cultura ed è la sola matrice comune che possa portare veramente al dialogo.
Tema molto caro a Di Giosafatte è quello de “L’INCONTRO FRA I POPOLI”.
In una lettera aperta alla Città di Pescara l’artista abruzzese pensa alla realizzazione di una grande scultura in acciaio e ceramica girevole, di cui ho avuto l’onore di visionare il bozzetto. Pescara città di quel mediterraneo che è culla di millenaria civiltà comune potrebbe essere il luogo auspicato e idealmente vocato all’incontro-dialogo fra artisti di Paesi diversi. Una città cosmopolita dell’arte.

Elsa di Paolo


INGRESSO GRATUITO. IN VENDITA CATALOGO “VINCENZO DI GIOSAFFATTE. IL VOLTO DELLA SCULTURA”. CLAUDIO CERRITELLI. PREFAZIONE DI CARLO FABRIZIO CARLI. ANDROMEDA ED. COLLEDARA. € 40,00.

venerdì 29 luglio 2005

Serata letteraria a Luco dei Marsi: Poeti in piazza

“Microfono aperto” è la manistestazione che, alle ore 21,00 di Domani, Sabato 30 Luglio, avrà luogo a Luco dei Marsi; una manifestazione a cura dell’Assessorato alla Cultura del Paese morsicano, organizzato dall’illustre letterato Romolo Liberale.
I migliori poeti del posto declameranno i loro versi di fronte a un pubblico che, per l’occasione diventerà “interattivo”, cioè più partecipe all’evento che in altre occasioni.
Microfono aperto” è una porta sulla cultura a 360 gradi. Sfondo all’avvenimento di carattere letterario le splendide tele della pittrice avezzanese (con origini lucesi), Gianna Danese.

Coordinerà la serata la giornalista Orietta Spera.

mercoledì 27 luglio 2005

Gli emigrati italiani in Svizzera sono oltre 27.000. A Lucerna i membri sono 300 famiglie

Festeggiamenti per il ritorno del Cav. Antonio Razzi

Nella serata di domani, Giovedì 28 Luglio, presso l’Hotel Adriatico di Montesilvano, verrà festeggiato il ritorno alla sua Regione, per una vacanza estiva, il Cav. Antonio Razzi, Presidente della Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera (FEAS), Presidente del Centro Regionale Abruzzese Lucerna e Centro Culturale Europeo (CRAL), membro della Consulta Regione Abruzzo (CRAM).
Nell’occasione ci sarà l’esibizione del campione del mondo di “dubbott”, il teramano “Vittorio il fenomeno”, contattato dal manager, responsabile dell’ufficio immigrazione, Dario Cerato. Interverranno anche alcune personalità tra cui il Provveditore agli studi dell’Ontario Angelo Di Ianni (fratello del sindaco di Hamilton), originario di Villetta Barrea, e il Cav Domenico D’Amico, originario di Castiglione Messer Raimondo, coordinatore nazionale delle Associazioni Abruzzesi, che è stato quest’anno l’organizzatore del “Premio Maiella” svoltosi a Rho, nei pressi di Milano.
«Nei progetti del Comitato Italiano all’Estero (COMITES),» ci spiega il Cav. Razzi, membro responsabile dei rapporti con le Regioni, «c’è la manifestazione che si svolgerà a Lucerna il 1°ottobre, denominata “Piazza Italia”. Sarà non solo un punto di ritrovo e di incontro, ma un modo di valorizzare la propria identità culturale e rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità che, bene integrata, ha contribuito allo sviluppo e alla crescita del Paese ospitante.»
In questa occasione il Cav. Razzi auspica un contributo di circa 8.000 € da parte delle istituzioni interessate.
Ha in programma altre iniziative?
«Altre iniziative saranno organizzate dalla sede di Lucerna. Nel loro luogo di incontro, che consta di una disponibilità di posti per circa 150 persone, si svolgono attività ricreative e, prima fra tutte, manco a dirlo, la visione attraverso SKY delle partite di calcio delle squadre italiane: Juve, Milan… e naturalmente il Pescara. È un modo questo di sentirsi a casa!
«Mi piace vedere la sala piena,» ci dice il Cav. Razzi, «mi piace vedere la gente che si diverte, e si sente orgogliosa di essere abruzzese. Ho in programma un altro evento per il 26 di Novembre, in Svizzera, in quella occasione conviviale molti italiani residenti lì si riuniranno per fare festa. Anche il menù sarà italiano, direi rigorosamente abruzzese! A disposizione ci saranno infatti gli chef del ristorante “La rete” di Pescara e “Dragonara” di Sambuceto, e la pasta alla chitarra di produzione del pastificio di Fara San Martino “Cocco” del Cav. Domenico Cocco.
Una lunga avventura quella del Cav. Antonio Razzi, partito con gli amici per la Svizzera a 17 anni – «Siamo andati per comprare la Vespa, ma fino adesso… ancora la compro» – dove si è distinto anche come ballerino, vincendo numerose gare di ballo. Una vita di sacrifici condivisa anche con illustri connazionali. Ricorda con un pizzico di orgoglio e nostalgia l’amicizia e la stima che lo lega da tempo all’On. Di Pietro (molisano di origine, ma con mamma abruzzese), che, a suo dire, e c’è da crederci, «Ha lavorato un anno in Germania, a lucidare coltelli e forchette per finanziarsi gli studi.»
Anche l’impegno l’impegno politico viene profuso dal Cav. Razzi come responsabile estero per l’ Italia dei Valori, il partito di Di Pietro.
Tutte le sue migliori energie vengono spese per creare solide basi alla comunità abruzzese all’estero, certo, e tiene a sottolinearlo, ché non vadano perse per le nuove generazioni, nate all’estero, quelle preziose radici e quella fitta trama di sentimenti e valori che li legano, come un filo invisibile alla propria terra d’origine.

Elsa di Paolo

venerdì 8 luglio 2005

Seconda edizione della più suggestiva mostra d’antiquariato nel porto

Per gli amanti dei liquori Pescaresi, i sogni e i profumi di un nettare decantato… dal Vate.
L’Antico nel Porto dal 9 al 17 luglio 2005.

Oltre 50.000 visitatori previsti per la rassegna di antiquariato l’Antico nel Porto che inaugura domani con visita guidata.
È stata presentata oggi la mostra di antiquariato “L’Antico nel Porto-Antiquariato di pregio-Collezionismo”, che avrà luogo dal 9 al 17 luglio presso il porto turistico della marina di Pescara. L’evento, patrocinato dalla Camera di Commercio di Pescara, si propone di valorizzare la diffusione della cultura artistica e del territorio.
Non solo la prevista affluenza di un gran numero di visitatori, fra i 40.000 e i 60.000 – come ricordato da  Bonelli, direttore del Porto turistico della Marina di Pescara, che ha evidenziato anche lo sforzo organizzativo profuso e l’impiego di personale per la gestione del Parco visitatori e del Parco macchine – che si aggireranno fra gli oltre 70 espositori provenienti da tutta Italia, permetterà di implementare le potenzialità di un territorio già di per sé a forte vocazione turistica, ma consentirà anche la diffusione della cultura del territorio abruzzese, dei suoi costumi popolari, della sua storia. Questa ricostruzione e valorizzazione del territorio nei tempo, potrà rivivere sullo sfondo dell’affascinante scenario del Porto, anche grazie alle splendide collezioni, allestite dal  Gianni Brandozzi, ideatore e organizzatore dell’evento, dedicate ad una selezione di liquori d’epoca, con introvabili bottiglie dell’Ottocento di Cognac e Whisky, fra i quali si troveranno anche alcuni esemplari di Aurum abruzzese risalente ai primi del Novecento, bevanda tanto cara al mondo dannunziano; una sezione dedicata alle mappe cartografiche e alle Vedute delle città d’Abruzzo, del Regno di Napoli e dello Stato Pontificio dal XVI al XIX secolo; una collezione di suppellettili e oggetti provenienti dalle osterie italiane; un’esposizione dedicata alle zuppiere delle antiche ceramiche di Castelli; e infine una sezione monografica, che sottolinea il gusto delizioso del fine collezionista, di angioletti e cherubini di antica e raffinata fattura.
Al convegno è intervenuta in rappresentanza della Camera di Commercio di Pescara, la Dott.ssa Del Grosso, che dopo aver espresso il cordoglio per gli ultimi eventi di terrorismo internazionale, che hanno insanguinato il cuore di Londra, ha dichiarato: “La Camera di Commercio di Pescara ha creduto in questa manifestazione perché il Sig. Brandozzi ha portato a Pescara quell’aura per cui l’Italia è inimitabile nel mondo”.
Brandozzi, ascolano di origine, nella breve intervista rilasciata, ha mostrato in anteprima alcune rare bottiglie della sua collezione, già presentata all’estero, verrà allestita interamente domani nel corso della mostra. Le bottiglie riportano legato al tappo di sughero il sigillo dello stemma del re; ha spiegato Brandozzi: attraverso questo simbolo, attestante l’autenticità, i produttori dell’epoca indicavano la garanzia della misura corretta di liquido contenuto nella bottiglia e l’avvenuto pagamento della tassa UTIC sulla distillazione. Fra gli esemplari più interessanti, una bottiglia del distillato abruzzese “Black Cat”, o una bottiglia indicante la menzione: “Arzente”, nome coniato da d’Annunzio, e voluto dal regime, in sostituzione del troppo “internazionale” “Cognac”.
La mostra, che si prevede carica di promesse e suggestioni preziose, si svolgerà dal 9 al 17 luglio dalle ore 18.00 alle ore 24.00. L’ingesso è gratuito. Domani dopo l’inaugurazione prevista per le ore 19.00, è in programma una visita guidata agli stand (ore 20.00).
Alle signore, che potranno far luccicare i propri occhi fra i ninnoli e i gioielli, ai signori, collezionisti d’arte e di antiquariato, ai semplici curiosi, il Porto e la Marina di Pescara danno il loro Benvenuto!


Elsa di Paolo

mercoledì 6 luglio 2005

Attività degli editori abruzzesi

Rappresentanti delle case editrici abruzzesi si sono riuniti nel pomeriggio di ieri a Pescara, presso la sede delle edizioni Tracce, per discutere di problemi societari e dell’organizzazione di iniziative per la promozione dell’editoria regionale. Erano presenti, tra gli altri, titolari o rappresentanti delle editrici Andromeda, Angelus Novus. Quale Vita, Andromeda, Tinari, Tabula fati, Tracce, ed alcuni titolari di librerie che espresso il desiderio di voler sostenere le iniziative degli editori abruzzesi.
Il Presidente dell’Associazione, Nicoletta Di Gregorio, in apertura di seduta ha svolto una relazione sullo stato dei rapporti con le istituzioni regionali e locali, e sulle iniziative in programma, tra cui l’organizzazione di un convegno finalizzato alla riforma della Legge regionale per l’Editoria, sotto alcuni aspetti carente e non rispondente alle reali esigenze della categoria, e peraltro persino disattesa dagli assessorati preposti.
Gli editori abruzzesi hanno deciso di promuovere in Pescara – nella sede che sarà stabilita con le autorità locali, con le quali sono in corso contatti – una fiera del libro abruzzese da allestire durante questi mesi estivi. Si è già stilato un programma di massima con una serie di manifestazioni da realizzare nell’ambito della fiera, con la partecipazione, tra gli altri, di poeti, scrittori, critici e personalità del mondo accademico e dello spettacolo.

Gli editori abruzzesi torneranno a riunirsi per dare l’avvio a quanto programmato, curandone i dettagli.

domenica 3 luglio 2005

L’Abruzzo di nuovo ospite dei “Grandi Magazzini Harrods”

La “Gelateria Morelli” all’interno di Harrods, ospita per tutto il mese di luglio il “Limoncello” dell’antica ditta abruzzese “Evangelista Liquori” produttrice del famoso Punch Abruzzo e di altri liquori di qualità. Il successo della precedente promozione, sempre all’interno di Harrods, del Punch al Cioccolato ( pubblicizzato come “The Sip of Pleasure”, o “Sorso di Piacere”) e i larghi consensi ottenuti dal “Limoncello” e dal “Punch Abruzzo” alla scorsa fiera “La Dolce Vita” (Londra-Earls Court) la ditta Morelli ha nuovamente organizzato con l’approvazione di Harrods, una nuova promozione quella appunto del “Limoncello”.
Numerosi i “Complimentary Tastes” già distribuiti a Londra e alla I edizione de “The Taste of London” tenutasi a Regent Park dal 16 al 19 giugno (25.000 visitatori!)
Puntualmente presente Aldo Zilli, di Alba Adriatica (TE) titolare a Londra di famosi ristoranti  che da anni fanno conoscere ed apprezzare la cucina abruzzese.

Riuscire ad inserirsi in un mercato difficile come Londra e con una concorrenza spietata proveniente da tutto il mondo, dimostra che la qualità dei prodotti abruzzesi è indiscussa! 

martedì 28 giugno 2005

SOS – SALVIAMO I SEGNI DELLA STORIA

RISTRUTTURAZIONE DELL’EX OLIVIERI IN  VIA TASSONI.
 E LA FACCIATA?


E’ prevista la ristrutturazione dell’ex Scuola Olivieri, in via Tassoni. Così almeno si evince da un telo che campeggia sulla facciata, utile anche a pubblicizzare la qualità dei prossimi appartamenti e la società cui rivolgersi per prenotarli.
 
Come noi tutti  pescaresi sappiamo, il palazzo si trova proprio dinanzi al Liceo Scientifico, angolo via Balilla. Insieme, le due strutture costituiscono un unicum storico-architettonico che a Pescara, dove l’edificato degli anni ’60 ha affogato e quasi del tutto sommerso le presistenze stilistiche, diviene segno preziosissimo di una memoria, anche estetica, sempre più sull’orlo della dismissione totale.

Ci auguriamo che – nulla togliendo alla possibilità di nuove ripartizioni interne a fini abitativi – l’Amministrazione Comunale  abbia rilasciato una concessione che obblighi a conservare immodificata la facciata dell’ex Olivieri!

Se così eventualmente non fosse, chiediamo  - pronte anche a raccogliere ulteriori adesioni associative e firme di cittadini – di porre rimedio ad una distrazione che non ci farebbe onore.

A tal fine inviamo la presente anche alla Sovrintendenza, affinché consenta, per tutti,   la migliore scelta nell’interesse generale.

Per l’Associazione

La Presidente Mariella Saquella

   la già consigliera della circoscrizione

Tina D’Alonzo

sabato 25 giugno 2005

Lo Stato senza Dio, il Fascismo e le fesserie di Buttiglione

Commentando le dichiarazioni del Papa Benedetto XVI pronunciate in occasione dell’incontro con il Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi, il Ministro Bottiglione, filosofo e politico, ha affidato alla stampa la lapidaria sentenza: “Uno Stato senza Dio va verso il Fascismo”. Se volessimo giudicare questa frase con il colorito e moderno linguaggio in uso tra i giovani diremmo: “è una stronzata!”, ma poiché giovani lo siamo stati e il nostro linguaggio è più castigato, diciamo che l’affermazione del Ministro dell’Udc è una grossa corbelleria, poiché il Fascismo – com’è storicamente accertato – è stato quel movimento politico che fondava  i suoi principi ideologici sul trinomio “Dio, Patria, Famiglia”, in cui Dio era al primo posto. Un concetto di spiritualità che permeava l’intero popolo italiano, che nel fascismo si riconosceva, ovvero quasi la totalità dei cittadini. Gli stessi reparti in camicia nera cantavano la “Preghiera del Legionario”: “Iddio che precedi il labaro delle nostre regioni…”
Ma a smentire storicamente Buttiglione c’è il Concordato tra Stato e Chiesa, i “Patti Lateranensi” del 1929, che reca la firma di Benito Mussolini e il Cardinale Pietro Gasparri. Un concordato che faceva del Cattolicesimo la religione di Stato, riportava il Crocifisso nelle scuole, includeva tra le materie scolastiche la religione, concedeva la congrua ai sacerdoti in risarcimento dei beni sottratti alla Chiesa, creava la figura del Cappellano militare, e numerosi altri provvedimenti legislativi a protezione della Chiesa e della Religione Cattolica (Apostolica Romana).
Rocco Bottiglione è filosofo, esperto di quella materia che universitari scanzonati definivano un tempo “la scienza con la quale e per la quale tutto resta tale quale”…, come dire che, filosofando, si può dimostrare tutto e il contrario di tutto, e a volte induce a “teoremi” o “assunti” che non hanno alcuna attinenza con la realtà. La quale – nel nostro caso – è proprio il contrario di quanto asserito da Buttiglione.
Lo Stato senza Dio, reca all’ateismo, ovvero al materialismo – a Friedrich Hegel, il filosofo dell’identificazione della realtà con la razionalità – dunque al comunismo…
Se Buttiglione avesse posto una qualche attenzione ai movimenti giovanile del sessantotto avrebbe potuto trarre alcune considerazioni dagli stessi atteggiamenti e simboli in uso tra quei giovani. Quelli di Sinistra – ispirati dalle teorie del filosofo tedesco Herbert Marcuse – recavano sul petto una sorta di “A”, che non significava Anarchia, come da più parti si riteneva, ma si trattava di “ideogramma” che indicava l’uomo con i piedi ben saldi nel terreno, ovvero una scelta pragmatica della vita. I giovani di Destra, che si rifacevano ai movimenti neo o post fascisti, ispirati da concetti filosofici espressi dal filosofo Julius Evola, esponevano sui loro petti un altro ideogramma, una sorta di A rovesciata, meglio rappresentato graficamente da una “Y”, che stava a simboleggiare l’uomo con le braccia tese verso  il cielo, ovvero una scelta carismatica della vita. Una scelta spirituale che porta a Dio.

mas

lunedì 20 giugno 2005

Le telecamere di Geo&Geo in provincia di Pescara

La troupe nel pescarese per girare le immagini delle più belle località dell’area vestina

Per il secondo anno consecutivo, le telecamere di “Geo&Geo”, la nota trasmissione di RAI3 condotta da Sveva Sagramola, sono puntate sulle più belle località della provincia di Pescara.
Grazie infatti ad una collaborazione avviata dallo scorso anno con l’amministrazione provinciale, la troupe di “Geo&Geo” da qualche giorno sta girando le immagini nelle località più belle del versante vestino, dopo aver già realizzato tre servizi nell’area della Majella, alcuni dei quali andati in onda qualche mese fa all’interno della trasmissione.
I nuovi servizi riguardano il centro storico e la riserva naturale di Penne, le località di Loreto Aprutino, Moscufo, Farindola.
Si è partiti giovedì 16 giugno da Penne, dove la troupe ha ripreso il centro storico della cittadina, con le sue antichissime chiese come il Duomo, Sant’Agostino, Santa Maria in Colleromano, e i palazzi dove vissero importanti casati, come la residenza estiva di Margherita d’Austria. La troupe si è soffermata un giorno intero nell’area dell’oasi della riserva regionale del Lago di Penne, dove protagoniste delle riprese sono state soprattutto le specie animali della lontra e la nitticora. Ampio spazio è stato riservato anche all’artigianato, con le tradizioni più significative che lo rappresentano: la tessitura, la pittura su ceramica, lo sbalzo del rame a mano e la gastronomia, con una ricetta della “Tisana Barrica” riproposta davanti alle telecamere per raccontare come mangiavano gli antichi vestini. Da domani gli operatori e il regista si sposteranno a Loreto, per riprendere il  centro storico del paese, il museo dell’olio, l’Abbazia di San Pietro, la chiesa di Santa Maria in Piano, l’artigianato locale nelle figure del maniscalco e il “maestro coltellaio”. L’altra importante tappa della troupe sarà a Farindola: le suggestive vie della cittadina arroccata, il paesaggio che offre il Parco Nazionale Gran Sasso e dei Monti della Laga, l’oasi del camoscio con la sua imponente cascata e la “grotta dei briganti” di Rigopiano. I servizi che verranno realizzati daranno ampio spazio al prodotto che ha reso celebre Farindola in tutta la penisola e non solo: il pecorino. La sua fama è data dal caglio di maiale usato nella preparazione che gli conferisce aroma e sapori unici, ma la sua particolarità deriva anche dall’esclusivo ambiente pedemontano di origine, che ne caratterizza la peculiarità della produzione.

Il video-documentario è diretto dal regista Emilio Lopez, più volte premiato per le sue produzioni, con trasmissioni come Gaia, Alle falde del Kilimangiaro, e, appunto Geo&Geo, che ha raggiunto un alto indice di ascolto per essere un contenitore “a base di cultura e natura” che non disdegna le implicazioni economiche, gastronomiche e sociali di un territorio: anche per questo ampio spazio è dato alla produzione di prodotti tipici locali, alle attività artigianali, alla cucina tipica, alle implicazioni culturali che caratterizzano il territorio provinciale.

sabato 18 giugno 2005

Concerto dell’Orchestra Filarmonica del “Bellini” al Teatro Sangiorgi di Catania

Mercoledì 15 giugno 2005 ha avuto luogo al Teatro Sangiorgi di Catania il concerto dell’Orchestra  Filarmonica del “Bellini” diretta dal maestro Hartmut Zöbeley. Sono state eseguite la sinfonia della Norma e la sinfonia de Il Pirata di Vincenzo Bellini, la sinfonia dell’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini nonché due Intermezzi da Cavalleria Rusticana di Mascagni e da Maruzza di Pietro Floridia, musicista interessante ancora tutto da scoprire nato a Modica nel 1860 e morto a New York nel 1932, (pagina della quale non esiste edizione a stampa e pare eseguita in prima assoluta nella nostra città).
Intercalati ai pezzi puramente strumentali sono state eseguite alcune arie d’opera nelle quali si sono esibiti il basso Riccardo Zanellato: “Vi ravviso o luoghi ameni” da Sonnambula e “Cinta di fiori” da  I Puritani; il mezzosoprano Nidia Palacios nell’aria con cabaletta “Oh mio Fernando” da La Favorita di Gaetano Donizetti e nell’aria con cabaletta  “Per questa fiamma indomita” da Anna Bolena dello stesso maestro bergamasco;. infine il soprano Dimitra Theodossiu nella celeberrima “Ah non credea mirarti” da Sonnambula.
L’interpretazione offerta al pubblico dai tre cantanti è stata di buona fattura ed ha evidenziato il buono accordo che talora può realizzarsi fra solisti e orchestra, specie se quest’ultima riesce ad accompagnare con estrema misura e discrezione.
L’orchestra Filarmonica del Teatro Massimo ha evidenziato lo stato di ottima salute di cui gode esibendo delle sonorità chiare e vellutate oltre che impasti sonori di grande effetto e squisita eleganza. Il maestro Hartmut Zöbeley ha dato vita ad una conduzione lineare e precisa anche se, specie nei brani solo strumentali, con occasionali cadute nella pedanteria quasi metronomica di alcuni passaggi, pedanteria che ha reso talora meccanica e poco incisiva la resa globale che nel complesso è risultata soddisfacente.
Dobbiamo solo segnalare il leggero riverbero acustico che si crea nel nostro splendido Teatro Sangiorgi, ristrutturato in modo egregio da un punto di vista estetico ma ancora con qualche piccola manchevolezza da un punto di vista acustico, manchevolezza alla quale le istituzioni preposte potrebbero ovviare con leggere modifiche ambientali e un po’ di buona volontà.

Giovanni Pasqualino

mercoledì 1 giugno 2005

“Una vita per la musica” al soprano Mirella Freni

La S.C.A.M assegna il Premio Giuseppe Anselmi
“Una vita per la musica” al soprano Mirella Freni
Il giorno 31 maggio 2005 presso l’Istituto di Alta Cultura Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania ha avuto luogo la cerimonia di premiazione del riconoscimento internazionale per alti meriti artistici Giuseppe Anselmi – Una vita per la musica  al soprano Mirella Freni e alla memoria  al basso Nicolaj Ghiaurov e al soprano Rosina Storchio.
La serata è stata condotta con sobrietà ed eleganza da Nunziata Blancato e sono intervenuti il presidente dell’Istituto “Bellini” Angelo Munzone e il presidente della S.C.A.M. (Società Catanese Amici della Musica) Antonio Maugeri, tenace ed instancabile promotore musicale.
Le doti vocali di Mirella Freni sono state spiegate in modo circostanziato ed esauriente dal critico Giorgio Gualerzi che ha anche commentato alcune importanti e storiche interpretazione della bravissima cantatrice che ha avuto attribuito il premio con la seguente motivazione: “Prestigiosa interprete per la tecnica raffinata, lo stile accurato, la naturale musicalità e l’illuminato fraseggio si pone ai vertici assoluti della storia esecutiva del secondo novecento. Guidata dai più illustri direttori d’orchestra, dal suo debutto ai nostri giorni ha trionfato in tutti i più rinomati teatri del mondo nel repertorio per soprano lirico lirico-spinto spaziante dal settecento al secolo attuale, con particolare riguardo alle grandi eroine di Mozart, Verdi, Puccini, Cajkovskij e Giordano di cui lascia anche pregevolissime incisioni discografiche di sicuro riferimento non solo per la storia dell’interpretazione ma anche come prezioso lascito per le future generazioni di Artisti”.
Il premio alla memoria a Ghiaurov è stato consegnato alla stessa Freni, sua affettuosa compagna, mentre il premio alla memoria assegnato a Rosina Storchio è stato ritirato da Giovanni Dordoni, direttore del museo lirico dedicato alla cantante veneta.

La serata è stata anche allietata da tre esecuzioni del bravo basso Francesco Verna accompagnato con sobrietà ed eleganza dalla pianista Graziella Concas. Il folto pubblico intervenuto nel magnifico Auditorium dell’Istituto ha tributato reiterati e calorosissimi applausi sia alla signora Freni che ai giovani e già valenti giovani esecutori.

mercoledì 11 maggio 2005

Piccole e medie case editrice si associano

Nei giorni scorsi, presieduto da Annalisa Strada, delle Edizioni Yema di Brescia, si è riunito a Modena, presso la propria sede sociale, il consiglio direttivo del Consorzio editoriale LiberTas, recentemente costituito, per decidere su taluni problemi organizzativi, ed elaborare una strategia inerente la promozione e la distribuzione libraria delle case editrice consorziate.
Il Consorzio è sorto per iniziativa di alcune case editrici minori che hanno inteso la necessità di unire i propri sforzi per proporre al mercato librario una significativa scelta della loro migliore produzione libraria.
Importanti iniziative sono state poste allo studio per la stagione estiva e quella autunnale dal Consiglio direttivo, cui hanno preso parte Gian Franco Borelli della Borelli Editore di Modena, Marco Solfanelli della Casa editrice Tabula fati di Chieti e Andrea Ulivi della Editrice La Meridiana di Firenze.