Riprendiamo una nota del Circolo Culturale
Excalibur - Varese
Notizia di questi giorni: il debito pubblico ha
sfondato la soglia dei 2 mila miliardi, mai successo prima. Ma come,
l’economista Monti non era stato nominato a capo di un Governo di tecnici e
professori proprio allo scopo di mettere ordine nei conti pubblici?
Nel 1924, dopo soli 18 mesi di governo, l'allora
Ministro delle finanze De Stefani raggiunse il pareggio di bilancio.
In che modo? Facendo l'esatto contrario di Monti: rilanciando l'economia
attraverso un vasto piano di opere pubbliche, mantenendo inalterata la già
contenuta pressione fiscale e sottraendo il sistema bancario al
controllo della finanza internazionale per porlo al servizio dell'economia
italiana. Ciò ha portato alla nascita di nuove aziende, all'aumento dell'occupazione
con conseguente incremento delle entrate fiscali che hanno permesso, fra
l'altro, di finanziare il nascente Stato Sociale.
Oggi il principio dell'interesse nazionale, che ha
ispirato i governanti dell'epoca, è stato sostituito dal dogma capitalista del
libero mercato che tanto piace alla destra e non dispiace alla sinistra (che ha
capito da che parte gira il vento) e i risultati li stiamo pagando
tutti (tutti tranne i politici, i mafiosi e i corrotti che in questo
sistema ci sguazzano).
Giunti a questo punto non ci resta che sperare in
Grillo che essendo un comico, da statista, perlomeno, ci farà... ridere.
Commento:
Confronto impossibile. Nel 1924 il Ministro delle finanze De
Stefani operava nell’esclusivo interesse del Popolo italiano, Monti, viceversa,
è membro del gruppo Bildelberg, della Trilateral, del Club di Roma, del Council
Foreign Relation, e chissà di quale altra consorteria asservita a interessi
finanziari internazionali, che certamente non coincidono con gli interessi del
popolo italiano. Anzi…
Quando il debito pubblico aumenta, si accresce il profitto
delle banche. Dunque…
Il meraviglioso popolo Napoletano dice: “A dda
passà a nuttata”…
Il Santo Natale rechi la serenità in tutte le case
degli italiani
“a prescindere” diceva Totò…
Buon
Natale
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