venerdì 28 giugno 2013

Acclamazioni neodestre al radical chic (di Piero Vassallo)

Dal nido delle aquile cocchiere
Acclamazioni neodestre al radical chic

di Piero Vassallo

 Dalla lapide massiccia, che copre la neodestra finiana e bocchiniana, fanno capolino, in ordine sparso e litigante, micro associazioni di attivisti effervescenti e gruppuscoli di pensatori domenicali, radunati in vista di un'urgente rifondazione del partito radical-fascistottardo.
 Aspiranti alla corsa nella golosa arena dell'insignificanza, gli umbratili replicanti sono tormentati da un estro ecumenico, che li stordisce prima di trascinarli all'imitazione del vaneggiamento che soggiace al radical chic e all'orazione strepitosa sugli incensati palcoscenici del pensiero bicamerale, in feroce guerra contro il fascista Aristotele. 
 Di qui l'obbligo di demistificare il minaccioso progetto della restaurazione finiana-bocchiniana e l'impegno a recidere le tossiche radici di un programma concepito da replicanti, che intendono svigorire e umiliare la tradizione italiana prima di sottometterla al loro delirio.
 Ora è necessario rammentare che il primo atto dell'inquinamento a destra si compì nel lontano marzo del 1974, quando una temeraria sfida al principio di identità fu suggerita ai missini da Alain de Benoist, il banditore francese della rivoluzione conservatrice.
 De Benoist era stato convocato in Roma da Armando Plebe, al fine di aggredire e capovolgere i (fino ad allora) indeclinabili e intatti capisaldi della detestata tradizione e del pensiero normale.
 L'oratoria di De Benoist toccò il cuore del disagio in circolazione fra i giovani cavalcatori di tigri evoliane e i delusi dall'inconcludente moderatismo comiziale dell'oratore Giorgio Almirante.
 La giovanile insoddisfazione diede ali al volo dei militanti nel circolo Onan & Thanatos, costituito da avanguardisti ribelli ma destinati alla preparazione della comica finale messa in scena dagli eredi di Almirante.
 Per risalire alla fonte della disfatta occorre rammentare che, nel corso della surreale radunata plebaica del 1974, uno sbigottito e spaventato Francisco Elias de Tejada rammentò agli astanti che il marchingegno esibito e lodato dal divulgatore francese era stato inventato dal tedesco Arthur Moeller van der Bruck, un interprete dilettante e temerario di Hegel. 
 Finalità della rivoluzione conservatrice era, infatti, il trascinamento in politica delle coppie di opposti - Dio e anti-Dio, affermazione e negazione, bene e male, felicità e dolore, essere e nulla, azione e reazione - uniti in matrimonio nell'alto cielo dell'irrealismo hegeliano.
 Se non che, sottratto al firmamento in cui sono consentite e tollerate le dialettiche acrobazie e fatto precipitare nel rozzo mondo della politica in carne e ossa, il matrimoniale pensiero di Hegel si comportò come l'albatro di Baudelaire e barcollò ridicolmente.
 L'influsso della dottrina di Moeller van der Bruck fu pertanto circoscritta all'area degli intellettuali curiosi e avventurosi e dei politicanti deboli di pensiero.
 La trionfale apparizione sulla scena tedesca di un apparato politico conforme al sogno dei conservatori rivoluzionari - il partito nazionalsocialista - destò giustificato allarme e fece arretrare i più celebri sostenitori del progetto di Moeller van der Bruck, gli scrittori Ernst Von Salomon, Ernst Junger, Thomas Mann, Stefan George, Oswald Spengler. 
 I residenti nel fratto orfanotrofio di Fini & Bocchino, probabilmente, ignorano che la rivoluzione conservatrice, sconfitta a Berlino nel maggio del 1945, si era già riversata nel protetto contenitore francofortese [1], una scuola acrobatica, allestita da acerrimi e indiscussi nemici di Hitler, che sventolavano la bandiera neopagana e gnostica dello hitlerismo. 
 E' credibile che l'affinità francofortese fosse sconosciuta anche ai volonterosi precursori neodestri, ad esempio al nomade ideologizzante Jean Thiriart [2], che suggerì a Dominique Venner, la stesura di un manifesto neo-nazionalista ispirato al "Che fare?" di Lenin.
Inconsapevole e incolore imitazione del pensiero francofortese, la neodestra francese stabilì il suo fondamento nel disprezzo del Creatore e nel rifiuto della tradizione cattolica, sul conto della quale Venner rovesciò una rumorosa e grottesca sentenza: "Derrière une façade inchangée, il y a le néant. ... La société traditionelle est un cadavre refroidi dont les oripeaux sont encore utilisé par le nouveaux maitres. Tant pis si cela est difficile à entendre, il faut etre lucide".
 Sulla strada dell'avversione chic al Cattolicesimo la neodestra francese incontrò il pederasta dichiarato e festante Pierre Gripari (1925-1990), il quale, si legge nella rivista "Le sel de la terre", "multiplie les attaques antichretiennes et antijuives, notamment  dans son petit ouvrage "Le devoir de blaspheme", que la Nuovelle Droite mettra un grand zèle à réediter e diffuser".
 Bizzarra e per certi versi spassosa è la tesi del neodestro Gilles Fournier, poligrafo di stretta osservanza positivista, secondo cui la (detestata) metafisica ebbe origine in una particolare zona del globo terrestre: l'area afro-orientale, che va dal Maghreb al golfo del Bengala.
 L'intrepidezza di Fournier avanza fino al punto di affermare, in tutta tranquillità, che la filosofia fu il prodotto di un trauma psichico subito da uomini di razza inferiore (i meticci) al cospetto degli ariani: "la métaphisique est née du choc psycologique que subirent ces métis lors de l'invasion indo-européenns".
 Il disinvolto pregiudizio positivista del neodestro comandò, pertanto, l'aggiramento dell'ovvia, consolidata verità intorno all'origine greca (ossia indo-europea) della metafisica.
 Di qui un acrobatico volteggio storico-linguistico: il vocabolario dei vinti, camiti e semiti, non era adatto ad esprimere i concetti della metafisica, ma la nobile e ricca lingua d'Omero e di Eraclito offrì agli inferiori un adeguato strumento d'espressione.
 Il risultato di tale ibridazione, secondo Fournier contro natura,  fu un meticciato filosofante, "un système batard, à mi-chemin entre le psychisme magico-religieux et l'esprit scientifique: l'aristotelismo et sono sous produit, la scolastique thomiste".
 Di bizzarria in bizzarria la società neodestra approdò infine alla definizione di società finalizzata allo studio e alla propaganda della metapolitica, una fumosa scienza generata dalla rilettura e dalla riscrittura della c. d. concezione europea del mondo.
 Per avvalorare il loro fantastico programma i neodestri sfoderarono un vecchio arnese del neopaganesimo e del neoliberalismo, il poligrafo Louis Rougier (1889-1982).
 Geoffroy Daubuis ha dimostrato che il pensiero di Rougier si può riassumere in due assiomi: l'immotivato rifiuto di ammettere l'esistenza di realtà che oltrepassano l'esperienza sensibile (empirismo) e la drastica negazione del soprannaturale (naturalismo).
 Il contributo scientifico di Rougier tuttavia si ridusse alla formulazione di un'avventurosa tesi su San Tommaso d'Aquino traditore dell'ariano Aristotele. Un'opinione, quella dell'incensato Rougier, sostenuta da notizie scopiazzate e deformate dalla mancanza di una seria preparazione: "l'ouvrage [di Rougier] c'est une érudition en trompe l'oeil. Rougier s'est contenté de copier par paragraphes entiers les ouvrages des specialistes".
 Uno studioso autentico, il professore Augustin  Mansion (1882-1966), infatti, ha dimostrato che l'opera di Rougier è un coacervo di fraintendimenti, di argomenti arbitrariamente dedotti da testi che recitano l'opposto, di storpiature di termini filosofici, e di ridicoli capovolgimenti delle sentenze di Aristotele. Per l'assenza di serie fonti scientifiche il destino della neodestra era diventare un arnese della scolastica post-moderna. La mosca cocchiera del partito radicale di massa.
 Uno strumento tanto utile - si pensi al soccorso prestato dallo scismatico Fini al disordine intellettuale e morale - quanto disprezzato e tenuto a distanza a causa del pregresso odore di fascismo.
 In ultima analisi la figura di un movimento antitetico alla storia nazionale, la parodia dell'avanguardia.
P.V.

Geoffroy Daubuis, "La Nouvelle Droite, ses pompes et ses oeuvres D'Europe Action (1963) à la NHR (2002), in "Le sel de la terre", n. 60, Printemps 2007.ù



[1]              L'ispiratore dell'ideologia francofortese, Walter Benjamin, (1892-1940) sosteneva che i nazisti avevano rubato agli ebrei apostati (e comunisti) l'avversione al Dio dell'Antico Testamento e perciò promuoveva la fondazione di una sinistra nuova, capace di riappropriarsi della verità abusata dal nemico tedesco.  Dal tale progetto ebbe inizio la trasformazione del partito comunista in partito radicale di massa.
[2]              Nella biografia di Thiriart (1922-1992) si può contemplare una metafora del pensiero neodestro: in gioventù militante comunista, durante la II Guerra mondiale Thiriart aderì all'associazione "Amis du Gran Reich Allemand", infine collaborò con l'Oas. Al riguardo cfr.:


giovedì 27 giugno 2013

Presentazione: SCARPETTE BIANCHE di Arturo Bernava (CHIETI SCALO, Venerdì 28 giugno 2013 - ore 19:00)

Libreria MondadoriI - CHIETI SCALO,  V.le Benedetto Croce, 9 - Venerdì 28 giugno ‘13 - ore 19:00
Presentazione del romanzo di ARTURO BERNAVA, “Scarpette bianche”
(Edizioni Solfanelli) a cura di CLAUDIO TARANI

Saranno presenti l'Autore e l'editore Marco Solfanelli

Scheda editoriale
Personaggi equivoci e grotteschi si aggirano in Abruzzo, in quel luglio del 1943. Chi è l'ombra nera che aleggia e scivola per le stradine del paese? Perché il matrimonio tra l'attempato Osvaldo Pierantozzi e la giovane e bella Italia Michelli non è stato celebrato dall'iroso parroco, don Michele Vitocolonna, detto Tiscrocco? Perché il Duce, subito interpellato dal Pierantozzi, non risponde alle sue richieste? Cosa è venuto a fare in paese uno strano medico, dall'aria al tempo stesso risoluta e spaurita? Perché l'anziana Maria Celidonio smette improvvisamente di parlare, cadendo in uno stato catartico?
Tante domande sovrastano il paesino abruzzese, così come le lettere anonime che improvvisamente cominciano a essere recapitate. Ma non è tutto. La notte in cui i tedeschi giungono da invasori e non più da alleati, una fragile e indifesa vecchina viene uccisa. Sembra il delitto compiuto da un ladro occasionale, ma la vecchina non era né fragile, né indifesa. Custodiva importanti segreti a cui tutti i personaggi del romanzo danno la caccia.
Solo uno, però, riuscirà a capirne l'essenza. Lo stesso che inseguirà l'Amore, quello che giunge improvviso e non si cura di chiedere la nazionalità e il credo politico di chi incontra. Quell'Amore che avrà ragione del gioco delle parti e ridonerà la giusta dimensione a un mondo sconquassato dalla guerra e dall'odio.










  Arturo Bernava
  SCARPETTE BIANCHE
  Copertina di Vincenzo Bosica
  Edizioni Solfanelli
  [ISBN-978-88-7497-822-9]
  Pagg. 256 - ? 16,00

  http://www.edizionisolfanelli.it/scarpettebianche.htm

mercoledì 26 giugno 2013

Presentazione: LA SPIRALE DI GABELENTZ di Lucio D'Arcangelo (Pescara, Venerdì 28 Giugno 2013, ore 18:00)

Pescara, Palazzo della Provincia, Sala Figlia di Jorio, Venerdì 28 Giugno, ore 18:00
Lucio D'Arcangelo, LA SPIRALE DI GABELENTZ
Morfologia e tipologia delle lingue (Edizioni Solfanelli)

Ne parleranno con l’autore: Ezio Sciarra (Università D’Annunzio) e Barbara Turchetta Università della Tuscia). Interverranno: l'avv. Fabrizio Rapposelli, Vice Presidente della Provincia di Pescara, e l'editore Marco Solfanelli

Scheda del libro:
Si è parlato spesso, specie nei media, della presunta “rivoluzione” chomskyana, ma la vera rivoluzione, cominciata negli anni ’70, sta nell’ampliamento planetario dell’orizzonte scientifico con lo studio di lingue fino a quel momento sconosciute come quelle aborigene dell’Australia e l’esplorazione, tuttora in corso, di territori sotto questo profilo ancora vergini come la Nuova Guinea e il Sudamerica tropicale: un fatto mai avvenuto in proporzioni così estensive, che ha prodotto un terremoto delle conoscenze devastante per tutte le teorie che si sono succedute nell’ultimo cinquantennio. A questo mutamento epocale non hanno certo contribuito i linguisti “da tavolino”, ma quei ricercatori che, bagagli alla mano, sono andati sul posto e come i vecchi “viaggiatori” ci hanno edotto della straordinaria ricchezza linguistica del pianeta, ragguaglian-doci sulle lingue più disparate e singolari : una ricchezza che non è completamente naturale né completamente culturale e fa del linguaggio, un “oggetto di terza specie”, il più complesso di tutti, rivelatosi irriducibile alle aspettative teoriche anche più modeste. 
Rivolgendo la propria attenzione alla morfologia, una delle dimensioni più osservabili del linguaggio, questo libro intende misurarsi con quello che Dell Hymes chiamò un “fenomeno vitale manifesto”, oggi apparso in tutta la sua portata: la radicale diversità delle lingue, che certe teorie diventate popolari vorrebbero negare, trincerandosi dietro espressioni oscure (“struttura profonda”) ed idee antiquate (“grammatica universale”). Le regolarità che si possono osservare in un universo così cangiante e imprevedibile sono sempre parziali (il più delle volte aerali) e comunque relative. Correlarle è ancora più difficile e, come scrive Max Plank, “questo crea un enorme potenziale di eterogeneità nella diversità delle lingue, che, se si realizzasse pienamente, renderebbe la tipologia morfologica impraticabile”. 
Perciò oggi si va affermando nella linguistica la tendenza a rigettare le gabbie teoriche, di qualunque natura esse siano, ed ancor più gli apriori dottrinari, nella persuasione che le lingue vanno studiate senza paraocchi e, quanto più possibile, iuxta propria principia.


  Lucio D'Arcangelo
  LA SPIRALE DI GABELENTZ
  Morfologia e tipologia delle lingue 
  Edizioni Solfanelli
  [ISBN-978-88-7497-773-4]
  Pag. 120 - € 10,00


martedì 25 giugno 2013

Gli appuntamenti dell’editore Solfanelli


Martedì 25 Giugno 2013 – Ore 18,00
Al Convitto Nazionale di Chieti – P.zza G.B.Vico, a cura di Italia Nostra – Sezione di Chieti si presenta il volume di racconti
Vito Moretti, LA POLVERE SUL CUCU' (Tabula fati, Chieti)

CHIETI, 25 giugno ’13 – Il libro “La polvere sul cucù” di Vito Moretti, sarà presentato alle ore 18,00 di oggi, Martedì 25 giugno 2013, presso il Salone del Convitto Nazionale «G.B. Vico» Corso Marrucino, n. 135 – Chieti


Introduce: Giancarla Armidi; Coordina: Assunta Marinelli, Intervengono: Arturo Bernava, Giancarlo Giuliani. Musiche del Maestro Giuseppe Pezzulo. Letture dell'attrice Giuliana Antenucci. Saranno presenti l'Autore e l'editore Marco Solfanelli.

Scheda del libro - I racconti di questo libro tracciano il profilo di una comunità osservata con gli occhi di un giovane che scopre intorno a sé le dinamiche della vita, i capricci del destino, le risorse della volontà e delle passioni: una piccola comunità, dunque, che si anima di fatti e di momenti in cui ciascuno è messo alla prova del giudizio e della storia e nei quali gli individui – uomini e donne, vincitori e perdenti – trovano la verità del loro essere, la rivelazione che li fa crescere e i modi che consentono ai loro passi di restare sulla strada dei lunghi cammini.

Vito Moretti, originario di San Vito Chietino, insegna Letteratura     Italiana all'Università di Chieti; ha pubblicato vari libri di poesia e di prosa e ha ricevuto numerosi premi, anche di rilievo internazionale; è tradotto nelle principali lingue europee.

Giovedì 27 Giugno, ore 18,30
Libreria-Caffè - Via del Porto 18 – Pescara - info@libreriacaffe.it - Tel. 085 68 665  
Paola Marchegiani e Massimo Pamio presentano il nuovo romanzo storico di

Marco Tornar, LO SPLENDORE DELL'AQUILA NELL'ORO (Tabula fati)
presenti l'autore e l'editore Marco Solfanelli

Perché Enrico VII di Lussemburgo, Imperatore e Re d'Italia, continua a essere pressochè sconosciuto da noi? Eppure Dante assegna alla sua figura un posto ai massimi vertici del Paradiso e, con tanti intellettuali dell'epoca, plaudì alla sua discesa in Italia per  "drizzarla".

Marco Tornar (Pescara 1960) ha pubblicato numerose opere tra cui le raccolte di poesia "Segni naturali" (Bastogi) e "La scelta" (Jaka Book); le prose "Rituali Marginali" (Bastogi) ed "Errando di notte in luoghi solitari" (Quaderni del Battello Ebbro); i romanzi "Niente più che l'amore" (Sperling & Kupfer), "Claire Clairmont" (Solfanelli),  "Nello specchio di Mabel" (Tracce), il monologo drammatico "Allegra per sempre" (Tabula fati). Ha curato l'antologia della poesia italiana "La furia di Pegaso" (Archinto). Ha tradotto testi di Francesca Alexander, Kate Field, Vernon Lee e Henry James.


lunedì 24 giugno 2013

L'eredità di Luigi Sturzo (di Piero Vassallo)

Idee per il rinnovamento della politica italiana dopo il moderno

di Piero Vassallo

 Nei giorni segnati dal verdetto elettorale, che ha frantumato e dissolto gli equivoci intorno alla destra polifrenica, esce dai torchi intrepidi di Marco Solfanelli "I fondamenti della filosofia politica di Luigi Sturzo", pregevole saggio di Giulio Alfano, docente di Filosofia politica e di Etica politica nell'Università Lateranense. Il testo di Alfano inaugura tempestivamente il dibattito sulle fonti di un pensiero politico adeguato alla tradizione italiana e perciò capace di ristabilire la giustizia cui aspira il popolo del disagio economico e dell'alienazione sociale.
 L'autore possiede in grado eminente le doti personali e le conoscenze necessarie a tracciare un cammino finalizzato alla rinascita della politica d'ispirazione cristiana e di indirizzo popolare: la salda fede in Dio, l'eccezionale padronanza della letteratura politologica, l'equilibrio nel giudicare i fatti della storia, la preziosa memoria delle testimonianze udite durante la frequentazione di protagonisti della recente storia cattolica, quali, ad esempio, il cardinale Angelini, e i professori Luigi Gedda, Aldo Moro, Raimondo Spiazzi, Antonio Livi, Francesco Mercadante.  
 Finalità della riflessione proposta da Alfano è la riforma della cultura politica "che fa dei partiti ideologici un sistema di diseguali ove il diverso tenore di vita dei dirigenti porta a un loro imborghesimento e a un allontanamento dalla base, con la conseguente difficoltà a comprendere e rappresentare le esigenze di questi ultimi".
 Il risultato di tale anomalia è la trasformazione dei partiti in partiti pigliatutto, organizzazioni autoreferenziali, nelle quali i vantaggi della casta sono regolarmente anteposti al bene comune.
 La degenerazione partitocratica, peraltro, è il risultato del "passaggio da una società omogenea, con appartenenze ben definite, ad una altamente differenziata e caratterizzata dal moltiplicarsi delle appartenenze e degli interessi", un fenomeno che causa la frammentazione del tessuto sociale e complica la politica intesa alla ricerca del bene comune.  
 Di qui l'obbligo di risalire alle fonti tomasiane e vichiane del cattolicesimo politico, operante nell'età moderna e di conseguenza di rivisitare le coerenti interpretazioni proposte da Luigi Sturzo in vista di un rinnovamento da attuare nel solco della nobile tradizione, che la provvidenza aveva intanto liberato dagli ingombranti gravami costituiti dall'assolutismo monarchico e del potere temporale dei papi. 
 Ragione della scelta d'iniziare il rinnovamento della politica da una riflessione sul pensiero di don Sturzo è "l'attualità del suo progetto e, soprattutto, della sua idea della politica, consistente nel fatto che si confrontava, già allora, col rifiuto moderno dell'idea di diritto naturale e comprendeva che tale rifiuto derivava da una malintesa idea della natura stessa dell'uomo, che viene concepita come qualcosa di esteriore alla libertà stessa, che è esasperata e posta come valore assoluto di fronte al quale vi è una sorta di vuoto ontologico e di nulla etico".
 La sfida lanciata da don Sturzo al positivismo giuridico quale fondamento della politica moderna contempla un puntuale giudizio sul mondo moderno "che ha raggiunto la sua apparente unità negando il fine naturale dell'uomo e dimenticando di subordinare la politica alla virtù".
La proposta neotomista del sacerdote di Caltagirone contempla, invece, la persona quale fine della società civile, "che per sua natura e origine non può non avere altra finalità se non quella di rendere possibile il perfetto sviluppo della persona umana, dato che questa, a ragione della sua natura specifica, non sarebbe in grado di perseguire altrimenti la perfezione della sua vita".
 Sulla traccia segnata da don Sturzo, Alfano approfondisce le obiezioni alla macchina legislativa attivata in conformità al mutilante pregiudizio laicista: "Il contrattualismo che sovente anima la giustificazione della legge, postula una situazione originaria senza doveri, esigendo, viceversa, che le regole vengano stipulate con accordi esclusivamente fondati su interessi. Fondamentalmente, c'è la concezione di una limitata razionalità come risultato di un confronto tra cittadini, considerando la politica come semplice accettazione delle procedure per la produzione delle leggi o regole, il cui contenuto va definitivo attraverso la comunicazione consensuale".
 Si costituisce in tal modo un circolo vizioso, nel quale la libertà assoluta è la fonte della legge cui essa stessa dovrà obbedire. La via d'uscita da un tale perpetua rotazione è la fiducia nella libertà concepita come dono di Dio e perciò finalizzata all'attuazione della legge naturale.
 Opportunamente Alfano ricorda che "don Sturzo si confrontava anche con le diseguaglianza economiche proprie del passaggio dal vecchio al nuovo secolo e con la diffusione dell'ideologia socialista e massimalista e la contemporanea evoluzione di quello liberale nello Stato democratico, i cui obiettivi erano lo sviluppo dei valori di solidarietà e cooperazione".
 Da tale presa di coscienza discende l'affermazione del principio di solidarietà, che diventa il terzo pilastro dell'autentica democrazia, accanto a quello di libertà e uguaglianza.
 In vista di una riforma dell'ideologia liberale, dominante nei primi anni del xx secolo, il pensiero di Sturzo accoglie, infatti, l'insegnamento di Leone XIII (che propone una convergenza tra capitale e lavoro) e i commenti del Beato Giuseppe Toniolo alla lezione del grande pontefice. Attuale è altresì il contributo di don Sturzo al chiarimento del concetto di nazione termine "che indica una popolazione che abbia sperimentato per parecchie generazioni una comunanza di territorio, lingua, cultura, economia e storia tale che i membri ne abbiano una coscienza precisa".
 Pertanto il carattere di vero risorgimento prima che all'impresa liberale compete "alla partecipazione vera delle masse popolari ai processi storici, da protagonista"
 Negli scritti di don Sturzo, infine, si possono cogliere i criteri di una ragionevole opposizione all'assistenzialismo statale, incautamente promosso da La Pira e condiviso dai principali esponenti dalla sinistra democristiana.
 Il fondatore del partito popolare, non era per principio contrario all'intervento dello stato nell'economia ma "poneva alla base di ogni comportamento umano un'estrema moralità, che non sempre si sarebbe mantenuta in seguito: la partitocrazia ... induceva alla corruzione e quindi all'immoralità, che non è caratterizzata solo dallo sperpero del denaro pubblico ma da ingiusti sistemi fiscali, da clientelismo, dall'abuso della propria influenza politica nel ruolo che si occupa nell'esame dei concorsi pubblici o anche nell'assegnazione di appalti".
 La fecondità del pensiero sturziano e il suo possibile contributo alla riabilitazione della politica d'ispirazione cristiana sono certificati dall'avvenuto trasferimento nella seconda repubblica dei vizi della prima repubblica e dalla simultanea desuetudine delle virtù praticate perfino dai banditori democristiani (ad esempio La Pira) di discutibili opinioni.
  Riconosciuta nell'immoralità la causa della crisi in atto, la dottrina di don Sturzo insegna che il rimedio deve essere cercato, prima che nelle riforme dell'economia, nella restaurazione della morale pubblica e privata. 
P.V.  

domenica 23 giugno 2013

Presetazione: INCONTRI NELLA TERRA DI MEZZO di PRIMO SIENA (Roma, Mercoledì 26 Giugno 2013 - ore 17,30)

Presso il Sindacato Libero Scrittori Italiani - Mercoledì 26 Giugno - ore 17,30
Aula Magna di Palazzo Sora - Roma, Corso Vittorio Emanuele II, 217

presentazione del saggio di PRIMO SIENA
INCONTRI NELLA TERRA DI MEZZO
Profili del pensiero differente


Edizioni Solfanelli

Interventi di Pietro Giubilo, Gaetano Rasi e Giuseppe A. Spadaro. Modera: Francesco Mercadante. Sarà presente l'Autore e l'editore Marco Solfanelli.

Scheda del libro
Convocati in una ideale "Terra di Mezzo" l'autore incontra quindici esponenti del "pensiero differente" del secolo XX, sui quali egli s'è formato intellettualmente e spiritualmente. Dieci di essi, italiani (Giovanni Gentile, Marino Gentile, Julius Evola, Guido Manacorda, Attilio Mordini, Silvano Panunzio, Michele Federico Sciacca, Giovanni Papini, Ferdinando Tirinnanzi, Emilio Bodrero); e cinque stranieri (Vintila Horia, Russell Kirk, Romano Guardini, Charles Maurras, Carlos Alberto Disandro). Si tratta di una minoranza di pensatori che hanno saputo concepire intellettualmente e testimoniare nei fatti una visione metapolitica del mondo e della vita: confessori di un "pensiero forte" che - in tempi dominati dal "pensiero debole" - riscatta il vigore essenziale di una cultura "politicamente scorretta".
L'itinerario intellettuale dei pensatori qui ritratti, ripropone gli aspetti plurimi di un "realismo metafisico" che, affrontando il kaos della nostra epoca inquieta, cerca di riaprire la via del kosmos sulla quale incamminare nuovamente la società attuale per ricondurla ad un modello sapiente di civiltà, nel solco della tradizione perenne.






  Primo Siena

  INCONTRI NELLA TERRA DI MEZZO
  Profili del pensiero differente
  Edizioni Solfanelli
  [ISBN-978-88-7497-793-2]
  Pagg. 216 - €15,00

  http://www.edizionisolfanelli.it/incontrinellaterradimezzo.htm

Presentazione: LA POLVERE SUL CUCU' di Vito Moretti (Chieti, Martedì 25 giugno 2013, ore 18:00)

Italia Nostra – Sezione di Chieti presenta il volume di racconti di
Vito Moretti
LA POLVERE SUL CUCU'
edito da «Tabula fati» di Chieti

Il libro “La polvere sul cucù” di Vito Moretti, sarà presentato alle ore 18,00 di Martedì 25 giugno 2013, presso il Salone del Convitto Nazionale «G.B. Vico» Corso Marrucino, n. 135 – Chieti


Introduce: Giancarla Armidi; Coordina: Assunta Marinelli, Intervengono: Arturo Bernava, Giancarlo Giuliani. Musiche del Maestro Giuseppe Pezzulo. Letture dell'attrice Giuliana Antenucci. Saranno presenti l'Autore e l'editore Marco Solfanelli.

Scheda del libro
I racconti di questo libro tracciano il profilo di una comunità osservata con gli occhi di un giovane che scopre intorno a sé le dinamiche della vita, i capricci del destino, le risorse della volontà e delle passioni: una piccola comunità, dunque, che si anima di fatti e di momenti in cui ciascuno è messo alla prova del giudizio e della storia e nei quali gli individui – uomini e donne, vincitori e perdenti – trovano la verità del loro essere, la rivelazione che li fa crescere e i modi che consentono ai loro passi di restare sulla strada dei lunghi cammini.
I racconti si avvalgono, peraltro, di un dettato narrativo esemplare, esposto agli impulsi di una parola che si impone con le sue energie memoriali e liriche e che riversa sulla pagina le sue molte giaciture, le sue espressività psicologiche e i suoi legami con i grandi fuochi che danno il diritto all'io di esprimere la propria individualità e le proprie insegne umane e ideali, ed anche la facoltà di ricomporre esistenze e di interloquire con esse, prima che tutto svapori lontano e si cancelli.

Vito Moretti, originario di San Vito Chietino, insegna Letteratura     Italiana all'Università di Chieti; ha pubblicato vari libri di poesia e di prosa e ha ricevuto numerosi premi, anche di rilievo internazionale; è tradotto nelle principali lingue europee.


  LA POLVERE SUL CUCÙ
  Edizioni Tabula fati
  [ISBN-978-88-7475-300-0]
  Pagg. 168 - ? 13,00

  http://www.edizionitabulafati.it/lapolveresulcucu.htm

giovedì 20 giugno 2013

PREMIO DELL’EDITORIA ABRUZZESE - CITTÀ DI ROCCAMORICE (Scadenza 30/06/2013)

PREMIO DELL’EDITORIA ABRUZZESE - CITTÀ DI ROCCAMORICE

Bando di concorso
Scadenza 30 giugno 2013

1. La municipalità di Roccamorice e l’Associazione Editori Abruzzesi organizzano il “Premio dell’Editoria Abruzzese - Città di Roccamorice” riservato ad opere di narrativa, poesia e saggistica, edite dalle case editrici abruzzesi aderenti all’Associazione Editori Abruzzesi (*).

2. Possono concorrere al “Premio dell’Editoria Abruzzese - Città di Roccamorice” le opere edite nel periodo compreso fra il mese di gennaio 2012 e giugno 2013.

3. Sezioni:
a) Libro di autore abruzzese (**) di Narrativa – Poesie – Saggistica
b) Libro di autore non abruzzese di Narrativa – Poesia – Saggistica

4. Premi:
- nella Sezione a) sono previsti Premi per le opere classificate nei primi 3 posti di ciascuna categoria
- nella Sezione b) sono previsti Premi solo per le opere vincitrici di ciascuna categoria.

5. La Giuria (nominata esclusivamente dalla municipalità di Roccamorice) individuerà a proprio insindacabile giudizio i finalisti e vincitori di ciascuna categoria.

6. La comunicazione ai Finalisti della Sezione a) e dei Vincitori della Sezione b) verrà data almeno 15 giorni prima del giorno di premiazione. La proclamazione dei vincitori della Sezione a) avverrà solo nel corso della cerimonia di premiazione.

7. La Giuria del Premio, d’intesa con gli Enti promuoventi, potrà assegnare Premi speciali a quanti si siano distinti nella promozione e diffusione della cultura e dell’editoria abruzzese, nelle categorie della musica, del teatro, della cinematografia, delle arti scultoree, pittoriche e fotografiche, del giornalismo e della politica.

8. La manifestazione della Presentazione e Premiazione delle opere e autori finalisti avverrà in 2 giorni.
Nel primo giorno (sabato 3 agosto) verranno presentate le opere finaliste della Sezione a) e i vincitori della  Sezione b); le presentazioni permetteranno al pubblico di conoscere gli autori e le opere selezionate.
Nel secondo giorno (domenica 4 agosto) si svolgerà la cerimonia di Premiazione.

9. I tre finalisti delle categorie della Sezione a) riceveranno come premio una Targa per il Vincitore e diplomi per i 2 restanti finalisti; i vincitori della Sezione b) riceveranno come una Targa e l’ospitalità per i 2 giorni della manifestazione.

10. Le opere finaliste e vincitrici potranno apporre una fascetta sulle proprie opere con la dicitura “Vincitore del Premio dell’Editoria Abruzzese - Città di Roccamorice 2013 – Sezione ……………………” oppure “Finalista del Premio dell’Editoria Abruzzese - Città di Roccamorice 2013 – Sezione …………………………”

11. Per la partecipazione al Premio gli editori e/o gli autori dovranno inviare alla Segreteria del Premio 3 (tre) copie delle opere con le quali intendono partecipare entro il 30 giugno 2013, con allegato la scheda di partecipazione da richiedere alla Segreteria del Premio o alla mail editoriabruzzesi@gmail.com. Successivamente verranno richieste ulteriori 3 (tre) copie solo per le opere che avranno superato la prima selezione.

12. La manifestazione e la premiazione avrà luogo a Roccamorice nei giorni  3 e 4 agosto 2013. Condizione imprescindibile per l’attribuzione dei premi è la presenza degli scrittori finalisti e vincitori alla manifestazione di presentazione degli autori e delle opere di sabato 3 agosto e alla cerimonia di premiazione di domenica 4 agosto 2013.

13. La partecipazione al Premio da parte di editori e autori implica l’accettazione delle norme del bando.

Segreteria del Premio
Palazzo Municipale
Via de Horatiis
65020 ROCCAMORICE (PE)



(*) Editori iscritti all’Associazione Editori Abruzzesi: Costa, Demian, Di Felice, Galaad, GBU, Ianieri, Le matite colorate, Marte, Menabò, META, Noubs, One Group, Psiconline, Sala, Solfanelli, Tabula, Tabula fati, Tracce, Verdone.


(**) Per autori abruzzesi intendesi nati o residenti in Abruzzo.

mercoledì 19 giugno 2013

L’Università Europea di Roma al X Simposio Internazionale dei docenti universitari

L’Università Europea di Roma
al X Simposio Internazionale dei docenti universitari

ROMA, 19 giugno ’13 - L’Università Europea di Roma (www.unier.it) parteciperà al X Simposio Internazionale dei docenti universitari organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria della Diocesi di Roma.
Tema dell’incontro, che si terrà dal 20 al 23 giugno 2013, sarà “Le culture dinanzi a Dio. Sfide, ricerche, prospettive, dal Mediterraneo al mondo”. Il meeting sarà suddiviso in 22 convegni, che coinvolgeranno tutti gli atenei della capitale. 
Sono 800 i docenti universitari attesi a Roma per i tre giorni di incontro e formazione promossi e organizzati dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Universitaria, guidata dal vescovo mons. Lorenzo Leuzzi. Provengono dall’Europa ma anche dalla Turchia, Libano, Egitto, Tunisia, Cipro, Marocco, Siria, Israele, Algeria, Giordania, Nigeria, Angola, Mali, Congo, Niger, Sudafrica, Repubblica Centro Africana, Stati Uniti d’America, Argentina e Uruguay.
Nell’ambito del simposio, il 21 giugno si terranno all’Università Europea di Roma (via degli Aldobrandeschi 190) due incontri: la giornata di studi “Diritti fondamentali, libertà religiosa e multiculturalismo” e il convegno “Psicologia, Neuroscienza e libertà”.
È possibile vedere i programmi dei due incontri dell’Università Europea di Roma sul sito www.unier.it

Carlo Climati
Responsabile ufficio stampa
dell’Università Europea di Roma

Presentazione: STORIA DI ROMA di Mons. Gottardo Scotton (Pescara, Venerdì 21 Giugno, ore 18,00)

Alla Libreria Libernauta (Pescara, Via Teramo, 27) Venerdì 21 Giugno, Ore 18,00
“Storia di Roma. Dalle origini all’Unità d’Italia” (Ed. Amicizia Cristiana)



PESCARA, 19 Giugno ’13 - Alla Libreria Libernauta di Pescara, in via Teramo 27, alle ore 18,00 di Venerdì 21 giugno 2013, presentazione del libro di Mons. Gottardo Scotton: "Storia di Roma. Dalle origini all'unità d'Italia" (Edizioni Amicizia Cristiana). Si tratta della ristampa dell'introduzione dell'opera "Il pellegrino cattolico a Roma". Interverranno don Ugo Carandino e l’editore Marco Solfanelli.

Scheda editoriale:

Della prima Roma non rimarrebbe una pietra, se i Papi non ne avessero salvati dai barbari e custoditi religiosamente gli avanzi.

Della seconda Roma, ossia della Roma Papale, i monumenti sono tanti e così vivi, così gloriosi, che forza umana non può né potrà mai snaturarli.

Della terza Roma non vediamo finora, che una sola cosa, la libidine della distruzione.

Ma contro tutto e contro tutti, Roma sta e starà ai fini altissimi, ai quali fino dalle prime sue origini fu preordinata da Dio. E quando quegli uomini che il mondo chiama col nome di grandi, non saranno che languide memorie di tempi antichi; quando le rivoluzioni, le battaglie, le guerre, le dinastie, i regni, gli imperi, le repubbliche diventeranno nulla più che un tema da svolgersi sulle panche di scuola; a Roma vivrà sempre, Vicario di Gesù Cristo, Maestro, Dottore e Padre di tutti i popoli della terra, un Vegliardo vestito di bianco, il Papa.


Gottardo Scotton

STORIA DI ROMADalle origini all’Unità d’Italia
Pagg. 40 - € 5,00
http://www.edizioniamiciziacristiana.it/storiadiroma.htm

[ISBN-978-88-89757-36-9]



lunedì 17 giugno 2013

Successo del 2° Torneo di S. Egidio alla Vibrata (di Gianluigi Mucciaccio)

Successo del 2° Torneo di S. Egidio alla Vibrata

di Gianluigi Mucciaccio

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA, 17 giugno ’13 – Un successo strepitoso ha ottenuto il 2° Torneo Interregionale “Città di Sant’Egidio alla Vibrata” organizzato, con grandi sacrifici e con spiccata professionalità, dalla Scuola Calcio ASD Panormus Egidiese,



Il Torneo, patrocinato dell’Amministrazione Comunale di Sant’Egidio alla Vibrata, ha registrato la partecipazione, oltre l’importante sodalizio vibratiano, di società professionistiche di provato e storico blasone e che, senza alcun dubbio, rappresentano il fiore all’occhiello del calcio giovanile territoriale quali Pescara, Teramo, Ascoli, Sanbenedettese, Giulianova, a cui aggiungiamo Sant’Omero Palmense giovanile, Poggio degli Ulivi, Alba Adriatica, Corropoli e Mirabello Campobasso.
È stato davvero un spettacolo emozionante quello che hanno trasmesso, i ragazzi di queste società, al numeroso pubblico presente alla manifestazione e che hanno disputato questo torneo calcistico per le categorie pulcini 2002, 2003 e 2004, mostrando, nel contempo, quella genuinità e spontaneità che nel calcio dei cosiddetti “grandi” non trova più, ahinoi, alcun riscontro. Tutti si sono battuti con grande lealtà e molti dei giovani calciatori hanno evidenziato qualità tecniche ragguardevoli in ragione dell’età a cui auguriamo, indistintamente, un futuro luminoso. Un autentico piacere vedere questi giovani virgulti lottare su ogni pallone e non mollare di un centimetro su ogni zona del campo, rispettandosi reciprocamente,  senza mai lamentarsi, pregi questi ultimi che negli adulti, tuttavia, si intravedono raramente.
Ad aggiudicarsi la prima ambitissima piazza, per ciascuna delle categorie in gara, sono state rispettivamente, in ordine cronologico, i pulcini 2002 del Pescara, i pulcini 2003 della Panormus Egidiese e i pulcini 2004 della Palmense giovanile di Sant’Omero. In ultimo, per la squadra locale della Panormus guidata con irrefrenabile passione e professionalità da Bernardo e Nino Sandovalli, nonché dal giovane tecnico Riccardo Rozzi, il bilancio di questo torneo non può che ritenersi positivo poiché, oltre a primeggiare nel categoria pulcini 2003 con il roboante punteggio di 4 a 1 rifilato al Mirabello Campobasso, ha ottenuto un onorevolissimo secondo posto nella categoria pulcini 2002 a cospetto di un quotatissimo Pescara nel corso di una finale, dai contenuti tecnici ed agonistici di primissimo lignaggio e terminata con il punteggio di 6 a 3 a favore dei biancazzuri.
     

sabato 15 giugno 2013

La Val Vibrata punta sulle “sue tipicità” per superare la crisi (di Gianluigi Mucciaccio)

L’Associazione “Amici della Val Vibrata” rappresentata da Tito Rubini, Angelo Marcozzi e Guido Rosati, organizza, sabato 22 giugno alle ore 20:00, presso il Ristorante “Lago Verde” di Sant’Omero, la manifestazione dedicata alla cultura gastronomica denominata “Mini - Panarda della Val Vibrata”, con un occhio di riguardo anche alla solidarietà, con il supporto del Centro Studi “Nuovi Orizzonti” di Corropoli e del Consorzio Prosa “Promozione Sviluppo Abruzzo” di Sant’Egidio alla Vibrata. L’idea, di questa importante kermesse, è nata da una ricerca effettuata dai predetti organizzatori, in stretta collaborazione con gli “Amici del Peperoncino della Val Vibrata”, attraverso la quale sono stati individuati i piatti tipici più rappresentativi dei 12 comuni vibratiani.
Lo scopo della serata che mostra, tra l’altro, il grande dinamismo dell’associazionismo locale è quello di valorizzare non solo i singoli piatti tipici del territorio, ma l’intera area della Val Vibrata con le sue caratteristiche peculiari e le sue meravigliose attrazioni turistiche. Inoltre, questa lodevole iniziativa, vuole essere una risposta forte alla crisi che imperversa su tutto il comprensorio rilanciando, tout court, le eccellenze dell’eno-gastronomia locale, poiché, in quest’ultima, troviamo le radici storiche, culturali ed economiche dell’intero territorio rispettandone, altresì, la sua vocazione naturale ed offrendo, nel contempo, significativi risvolti occupazionali.
Ci sarà, per la circostanza, un ricco menù a base di carne rappresentativo di 7 comuni vibratiani, ripartito in antipasti, primi piatti, secondi piatti e in ultimo un dessert che saranno abbinati ad un unico vino il Montepulciano d’Abruzzo della Cantina di Colonnella. Per quanto concerne gli antipasti avremo: salumi e formaggio fritto di Torano Nuovo; fegatini di Colonnella; agnello alla “Franceschiello” di Sant’Egidio alla Vibrata e Civitella del Tronto; coniglio alla cacciatora di Ancarano; le grazie Torano Nuovo.




Riguardo i primi piatti ci saranno: spaghetti alla pecorara di Torano Nuovo e le tagliatelle al sugo di papera di Controguerra. Per quanto riguarda, invece, i secondi piatti avremo la capra ed il tacchino alla neretese; dulcis in fundo verrà preparato un dessert ovverosia una torta casereccia. La serata, che sarà condotta da Bibiana Pignotti, sarà allietata da esibizioni di artisti vibratiani: il gruppo folk Compari di Campagna, Giacomo Coccia fisarmonicista, Nando Perilli vignettista ed il cabarettista Angelo Carestia.


Durante la manifestazione si svolgerà, inoltre, il concorso di bellezza “Fotomodella dell’anno” con l’elezione di “Miss Presentosa” a cura dell’Agenzia Vertigò.
Per info: Angelo Marcozzi (Segretario) cell. 329/2734924; tel. 0861/855924;

e-mail: as.nuoviorizzonti@borgovivo.com.


di Gianluigi Mucciaccio