domenica 29 settembre 2013

Convegno: LA CULTURA FA ECONOMIA (Lanciano, venerdì 4 ottobre 2013, ore 17:30)

L'Associazione culturale ITALFIDA, in collaborazione con l'ASSOCIAZIONE EDITORI ABRUZZESI, organizza

VENERDÌ 4 OTTOBRE 2013 - ORE 17:30
presso il Palazzo degli Studi di LANCIANO
Corso Trento e Trieste n. 72

il Convegno
LA CULTURA FA ECONOMIA
La crisi dell'editoria. Proposte e soluzioni per l'Abruzzo

In questo contesto di crisi la funzione editoriale rischia di limitarsi alla confezione e al commercio di beni di consumo senza più mettersi in discussione, senza più dichiararsi e soprattutto perdendo di vista il libro: la più radicale, necessaria e mutevole manifestazione della capacità dell'uomo di interrogarsi.

Dopo il saluto del Sindaco di Lanciano, dott. MARIO PUPILLO interverranno:
GIOVANNI LEGNINI, Sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria
MAURO TEDESCHINI, Direttore editoriale de "Il Centro"
NICOLETTA DI GREGORIO, Vice-Presidente della Fondazione Pescara-Abruzzo
MARCO SOLFANELLI, Presidente dell'Associazione Editori Abruzzesi
EMILIO NASUTI, Presidente Commissione Bilancio della Regione Abruzzo
ANILA HANXHARI, Presidente dell'Associazione culturale Italfida

Il convegno sarà oggetto di dibattito da parte di personalità autorevoli delle Istituzioni e dell'Università.



LA CULTURA FA ECONOMIA a Lanciano, venerdì 4 ottobre, ore 17:30



martedì 24 settembre 2013

Presentazione: IL BAFFO DEL DIAVOLO di Sergio Marciani (Venerdì 27 Settembre - Ore 18:00)

LANCIANO – Agenzia Promozione Culturale - Venerdì 27 Settembre - Ore 18:00
nel Palazzo De Crecchio in Via dei Frentani
IL BAFFO DEL DIAVOLO di Sergio Marciani (Edizioni Tabula fati)

Un grande albero ultrasecolare, testimone di storia e tradizioni di una comunità, le ripercussioni di una grave crisi politica nazionale nella provincia italiana, un per-sonaggio inquietante, avvertito come personificazione del male nei sogni e negli incubi dei co-protagonisti, che tesse i fili di un capovolgimento del potere.
Interverranno:
Emiliano Giancristofaro e Rolando D'Alonzo. Saranno presenti l'Autore e l'editore Marco Solfanelli.








  Sergio Marciani
  IL BAFFO DEL DIAVOLO
  Presentazione di Rolando D'Alonzo
  Edizioni Tabula fati
  [ISBN-978-88-7475-320-8]
  Pag. 192 - € 14,00

  http://www.edizionitabulafati.it/ilbaffodeldiavolo.htm

domenica 22 settembre 2013

Ma insomma, esiste il Male Assoluto? (di Filippo Giannini)

Un saltino qua e uno là… a caso, insomma…

di Filippo Giannini

Sì, ripeto e chiedo: insomma, esiste il Male Assoluto? La mia risposta, per quanto a mia conoscenza, è affermativa. Esiste e come se esiste, solo che i paraculetti ci hanno indicato quello che tale non è!
Questo articolo mi è stato ispirato dopo aver letto che il signor Andrea Signorelli, ex presidente dell’Inps, percepisce una pensione di circa 90 mila Euro al mese. E non è il solo; infatti di super pensionati – delle così dette pensioni d’oro – in Italia ce ne sono circa 100 mila che ci costano intorno ai 13 miliardi di Euro l’anno. Questo è almeno quanto mi risulta.
Allora, come dal titolo, facciamo un saltino qua e là… e iniziamo con quello che sembrerebbe una favola.

L’Onestà:
Sino a fine novembre 1943, Mussolini rifiutò ogni appannaggio non solo a titolo personale, ma anche per le spese della sua segreteria. Il Ministro Pellegrini-Giampietro (un fenomeno di Ministro di cui spero di trattare il profilo quanto prima) in una memoria pubbli-cata su Il Candido del 1958, ha scritto: “Nel novembre era stato preparato un decreto, da me controfirmato, con il quale si assegnava al capo della R.S.I. l’appannaggio mensile di 120mila lire. Il decreto, però, che doveva essere sottoposto alla firma del Capo dello Stato (a Benito Mussolini, nda), fu da lui violentemente respinto una prima volta. Alla presentazione, effet-tuata dal sottosegretario di Stato, Medaglia d’Oro Barracu, ne seguì una seconda del suo segretario particolare Dolfin. A me che, sollecitato da Dolfin e dall’economo, ripresentai per la terza volta il decreto, Mussolini disse: “Sentite Pellegrini, noi siamo in quattro: io, Rachele, Romano e Annamaria. Mille lire ciascuno sono sufficienti”. Dovetti insistere nel fargli notare che, a parte l’insufficienza della cifra indicata, in relazione al costo della vita, occorreva tener conto delle spese della casa e degli uffici. Dopo vive sollecitazioni finì per accettare, essendo egli anche Ministro degli Esteri, solo l’indennità mensile di 12.500 lire assegnata ad ogni ministro. Nel dicembre del 1944, però, mi inviò una lettera  che pubblicò, rinunciando ad ogni e qualsiasi emolumento, ritenendo sufficienti alle sue necessità i diritti d’autore>. Infatti a guerra terminata la moglie del Male Assoluto, data l’indigenza in cui si trovavano lei ed i figli, chiese allo Stato italiano (quello nato dalla Resistenza) la pensione del marito, in quanto, bene o male, era stato capo del governo per più di vent’anni. Ebbene l’Inps si trovò in difficoltà nell’assegnare la pensione in quanto il marito aveva sempre rifiutato qualsiasi emolumento. Questo ricordo è dedicato ai vari Andrea Signorelli e ai centomila suoi Gemelli.
L’Efficienza; nel ricordo del tratto Salerno Reggio Calabria: nel 1937, XV E.F. in Libia, la Via Balbia (la strada nazionale costiera che ancora congiunge Amseat, sul confine con l’Egitto, alla frontiera con la Tunisia), fu costruita in 18 mesi. In Etiopia la Addis Abeba-Massaua, una strada di 1.600 chilometri, con i mezzi tecnici di allora, fu realizzata in 18 mesi. Vogliamo parlare dei miracoli compiuti in quel periodo? Come ad esempio la costruzione in Italia e nelle colonie di decine e decine di nuove città? In uno dei prossimi articoli ne parlerò; in ogni caso chi volesse approfondire subito può leggere il mio libro “Benito Mussolini nell’Italia dei miracoli” (Edizione Solfanelli) così potrà saggiare l’entità del “male che fece il Male Assoluto”.
Stando a quanto riportato nella trasmissione televisiva Quinta Colonna del 17 sett. 2013, sembra che la Presidentessa della Camera desideri (e, come si sa, i desideri di una Signora sono sacri) la sua macchina blue ed avrebbe puntato gli occhi su una BMW, il cui costo, sempre stando a quanto riportato nella suddetta trasmissione, sia di circa 70 mila Euro: mi pare di ricordare che al sembra che la Presidentessa della Camera desideri (e, come si sa, i desideri di una Signora sono sacri) la sua macchina blue ed avrebbe puntato gli occhi su una BMW, il cui costo, sempre stando a quanto riportato nella suddetta trasmissione, sia di circa 70 mila Euro: mi pare di ricordare che al Male Assoluto la Lancia, in occasione dell’uscita del modello Lancia Ardea, gli avesse donato un modello; ma questi rifiutò il regalo. Solo dopo ripetute insistenze della fabbrica, l’auto fu accettata, ma solo dopo averla pagata. E la pagò con i soldi suoi.
Avete sentito quanti proprietari (padroni) di fabbriche chiudono in Italia, per trasferirsi all’estero? Colpa vostra, signori lavoratori, o colpa dei vostri padri o nonni. Perché? Facciamo un altro saltino. Per chiarezza ricordiamo che la Socializzazione proposta dal Male Assoluto faceva sì che i lavoratori partecipassero alla vita dell’azienda e alla partecipazione degli utili. In altre parole i lavoratori divenivano compartecipi e comproprietari dell’azienda. Ciò premesso, molto brevemente perché tornerò quanto prima sull’argomento, vediamo quanto ha scritto Bruno Tomasich su “L’altra storia”: Bombacci
(1), voluto da Mussolini ed elaborato da Tarchi e Sargenti fu reso pubblico il primo marzo 1944. L’annuncio mise subito in allarme il PCI che, com’era naturale nei suoi piani, aveva da tempo iniziato la sua penetrazione sindacale nelle fabbriche e, con il tacito assenso dei “padroni”, anch’essi spaventati per altro motivo (i comunisti si vedevano scavalcati a “sinistra”, nda), fece in modo che gli operai, pochi giorni dopo la pubblicazione, proclamassero lo sciopero generale in tutta la Repubblica. “Lo sciopero, che durò in alcune fabbriche anche quattro giorni, aveva un carttere nettamente politico, ma c’era anche, da parte dei dirigenti, la palese volontà di silurare in partenza la socializzazione, di cancellare subito dall’animo delle masse ogni eventuale effetto favorevole che l’indirizzo sociale della Repubblica potesse aver suscitato” (…)>.
Per ripagare il notevole contributo avuto dai grandi industriali, i comunisti che controllavano appieno il CLNAI, come primo atto ufficiale, addirittura il 25 aprile 1945, proprio mentre si continuava a sparare e mentre era iniziato "l'olocausto nero", ripeto, come primo atto ufficiale ci fu l'abolizione della "Legge sulla Socializzazione". E l’operazione fu condotta proprio dal padre di Enrico Berlinguer. Non lo sapevate? D’altra parte fu legittima difesa, in quanto i Berlinguer erano ricchissimi proprietari terrieri. La prova? Eccola con i nomi: i comitati di liberazione dell’antifascismo sono accusati di connivenza con la grande finanza e i grandi industriali da precise documentazioni, come riporta l’archivio di Riccardo Gualino (Cartella n° 20 – Partiti Resistenza 1944-1945), fra queste, di rilievo la lettera datata 26 ottobre 1944 del Reparto Fronte clandestino di Resistenza che ringrazia per il contributo di 3 milioni di lire. Altre 250.000 lire furono ricevute dalle brigate partigiane del Piemonte. C’è una lettera (13 luglio 1945) con la quale si ringrazia per il sostegno finanziario fornito ad Aldo Garosci in data 26 marzo 1945. I Gualino, come scrive Bruno Tomasich, Agnelli
ed interessi nel mondo della chimica e della cinematografia>. E ancora, riporto sempre dall’interessantissima fonte: Franco Giannantoni: “Fu grazie a Pizzoni se i finanziamenti iniziarono ad affluire copiosi, anche se non sempre sufficienti, alle varie formazioni partigiane. Ma Pizzoni riuscì a far sborsare ingenti somme anche da gruppi industriali italiani, come le acciaierie Falck, la Borletti, la Lepetit, per non citarne che alcuni (il flusso di denaro verso la resistenza era di 160 milioni al mese, milioni di allora) (…)>. Insomma, la lotta proletaria aveva a capo un super-banchiere: Alfredo Pizzoni. Insomma, caro lavoratore sei stato nfregato, ma non  maledire tutti, d’altra parte per la sorte della guerra la Resistenza fu assolutamente ininfluente; si distinse solo per le stragi di uomini, donne e bambini (sì, tanti bambini colpevoli di essere figli di fascisti, o supposti tali), stragi avvenute, eroicamente, a guerra terminata.
Mi riprometto di tornare sull’argomento Socializzazione quanto prima. Chiudo citando le ultime parole del Male Assoluto: La Storia
mi darà ragione>.  Interpretando il pensiero del soggetto del presente articolo, termino esortando i lavoratori a non permettere che le fabbriche vengano chiuse e trasferite all’estero: occupatele e socializzatele.                                                                                                                                                                  F.G.


1) Ricordiamo che Nicola Bombacci fu uno dei tre fondatori nel 1920 del Partito Comunista d’Italia. Bombacci dopo un periodo di vita nel Paradiso bolscevico rientrò inorridito in Italia e volle morire assassinato accanto a Mussolini, perché, come disse: sarà Mussolini a portare il socialismo in Italia.

giovedì 19 settembre 2013

I taciuti/vietati dubbi sulla perfetta e adorabile costituzione italiana (di Piero Vassallo)

Perché un numero in continua crescita di italiani si astiene dal voto? Perché l'uomo della strada manifesta sfiducia, disprezzo e persino odio nei confronti dei politicanti? Perché il discorso dei membri del parlamento è sempre più intonato al politichese e sempre più lontano dai reali, urgenti problemi dell'uomo della strada? Perché i governanti obbediscono servilmente alle continue intimazioni dei banchieri apolidi e dei fantocci insediati a Bruxelles, piuttosto che soddisfare le legittime esigenze del popolo italiano? Donde la sicumera e la spocchia di una categoria di potenti, ricchi ma poveri di idee, ruggenti ma di eloquio sgangherato e irritante, superbi ma di aspetto meschino e antipatico?
 In altre parole, come è possibile che gli eredi di Antonio Gramsci e di De Gasperi si riconoscano nel muggito collerico di una Rosy Bindi, nelle zingarate abbaianti del sindaco di Firenze Matteo Renzi o nei serpentini sospiri di Enrico Letta? E perché, nella gora destra, gli eredi dei boccacceschi Guido e Buffalmacco e i nipoti di personalità capaci di ironia e di dileggio, quali Pirandello, Marinetti, Pitigrilli e Bottai, prestano ascolto, senza ridere e senza dar segno d'imbarazzo, alla gracidante Carla Meloni e/o al ringhiante  Ignazio La Russa?
 Quale disgraziato meccanismo ha prodotto una classe che riproduce le figure di un umiliante e risibile bestiario?
 Scartata l'ipotesi che nel parlamento siano rappresentati il passato e il presente della nazione italiana, si pone una domanda: è possibile che il bestiario sia generato da uno strutturale difetto della macchina che produce la classe politica?
 I politicanti, imperterriti, infatti, lanciano reciproci anatemi e producono autistici sussurri davanti a un pubblico sempre più irritato, ma non sanno giustificare razionalmente la legittimità del loro potere.
 L'avversione popolare ai protagonisti della commedia politica è segnale inconfondibile di un malessere che ha sede nella radice assolutista della democrazia italiana. E' chiara indicazione della causa profonda della disfunzione strutturale del sistema
 In altre parole: è finalmente lecito ritenere che la costituzione della repubblica non discende da quella perfetta, limpida, fonte della civile felicità, che è lodata e adorata continuamente dalla classe politica e dai reggi coda festanti nelle sedi dei giornali allineati e delle furenti reti televisive. 
 Chi rammenta la storia della nascente repubblica sa che una costituzione conforme ai princìpi viventi nella coscienza e nella storia del popolo italiano fu scritta da un illustre filosofo giusnaturalista, Guido Gonella, e bocciata da Alcide De Gasperi perché giudicata non accettabile dagli alleati laici/atei della Dc.
 Implacabile critico della politologia hegeliana, Guido Gonella si era laureato in filosofia nel 1928, discutendo una tesi sul pensiero di Charles Maurras e sulla critica dell'individualismo. In seguito Gonella si laureò in giurisprudenza e fu collaboratore di un insigne maestro quale Giorgio Del Vecchio.
 Gli italiani non rassegnati alla sistematica censura e falsificazione della memoria storica sanno che la costituzione è stata concepita come alternativa al progetto di Gonella, nel quale era contemplata la fedeltà ai principi del diritto naturale. 
La vigente costituzione è il risultato di un compromesso sottoscritto, contro l'opinione di Gonella, nel nome della laicità e della timidezza. Un patto infelice, che introduceva nella costituzione un errore generato dall'illuminismo, la sovranità popolare.
Ora il concetto di sovranità popolare, in quanto attribuisce alla massa anonima il potere assoluto di decidere sulle leggi e sulle finalità dello stato, è irriducibile alla dottrina politica della Chiesa cattolica.
 Scritta nel cuore di ogni uomo, l’esigenza di fondare un ordine civile, infatti, “non può avere altra origine che da un Dio personale, nostro Creatore” (Pio XII, Radiomessaggio nel Natale del 1944).
 Secondo l’insegnamento di Pio XII “lo Stato non contiene in sé e non aduna meccanicamente in un dato territorio un’agglomerazione amorfa di individui. Esso è, e deve essere in realtà, l’unità organica e organizzatrice di un vero popolo”.
 Prima della politica esistono le società, naturali, la famiglia, le tribù i villaggi. Giorgio Del Vecchio ha dimostrato che lo stato è un potere inteso al coordinamento di società pre-esistenti. Pertanto Pio XII escluse tassativamente “la legittimità di uno stato democratico lasciato all’arbitrio della massa”.  
 L’auspicato movimento dei moderati non può avere altro inizio che la seria ricerca di una percorribile via d’uscita dal vicolo cieco nel quale si agita la politica conforme al mito della sovranità popolare. Mito che è in potenza capace di giustificare e promuovere le perversioni e i delitti che hanno tormentato i popoli soggetti all’assolutismo realizzato da Robespierre, da Stalin, da Hitler e da Pol-pot.
 La difficoltà di un tale impegno critico non autorizza l’allineamento con il partito della resa cattolica al mondo moderno. Obbliga tuttavia a respingere le facili occasioni della protesta non sostenuta dalla critica filosofica e teologica e non indirizzata a un serio progetto alternativo.
 Il passaggio dalla protesta alla proposta non è un abusato gioco di parole ma un obbligo incombente sui cattolici che resistono alla potente tirannia dell’assurdo ideologico e del malcostume.  
P. V.

Presentazione: IL BAFFO DEL DIAVOLO di Sergio Marciani (Ortona - Venerdì 20 Settembre, ore 18:00)

Ortona -  Biblioteca Comunale (Complesso S. Anna) - Venerdì 20 Settembre, Ore 18:00

Il romanzo di  Sergio Marciani, IL BAFFO DEL DIAVOLO (Ed. Tabula fati)

Un grande albero ultrasecolare, testimone di storia e tradizioni di una comunità, le ripercussioni di una grave crisi politica nazionale nella provincia italiana, un personaggio inquietante, avvertito come personificazione del male nei sogni e negli incubi dei co-protagonisti, che tesse i fili di un capovolgimento del potere.

Ne parla Rolando D'Alonzo. Sarà presente l'Autore e l'editore Marco Solfanelli

L’Autore ci mostra un angolo di provincia abruzzese conservatosi integro nella sua “terrignità”, pur essendo stato attraversato dalla guerra, dalle “pattuglie d’assalto” della ricostruzione e del boom economico, dagli echi e dai lasciti degli anni di piombo.
Per farlo, l’Autore deve passare subito ai fatti. Articola dunque la narrazione secondo un percorso che abbraccia due piani espositivi: l’uno riguarda la “presentazione” di ambienti, persone e tradizioni locali, l’altro lo sviluppo e le conseguenze di una vicenda elettorale in cui confluiscono apporti di natura storiografica ed antropologica.

Si può dire che la disposizione a scrivere qui è sollecitata da un robusto empito politico, di impegno civile, che nutre ininterrottamente il pensiero di Marciani. Tra l’altro, non possiamo sottacere il suo pluriennale attivismo nelle campagne ambientaliste, in manifestazioni contro guerre, genocidi, violenze e altri misfatti che hanno insanguinato l’Africa, il Medio Oriente, il Mediterraneo.




  Sergio Marciani
  IL BAFFO DEL DIAVOLO
  Presentazione di Rolando D'Alonzo
  Edizioni Tabula fati
  [ISBN-978-88-7475-320-8]
  Pag. 192 - € 14,00

  http://www.edizionitabulafati.it/ilbaffodeldiavolo.htm

lunedì 16 settembre 2013

Le Festività Lancianesi (di Tonia Orlando)

In una esuberante manifestazione di gioia, accompagnata da musica e fuochi pirotecnici, alle quattro del mattino si sono accese le luminarie che hanno avviato le festività di Lanciano dedicate a Maria Santissima del Ponte.
Una notte lunga, quindi, nell’attesa del primo botto che avrebbe dato inizio alla tre giorni di fermenti e attività.
La tradizione vuole che nella notte del tredici settembre del 1833, la città di Lanciano aspettasse da Roma una delegazione con le due corone da porre sul capo della statuetta in terracotta della Vergine e del Bambino, che le stesse corone, per una serie di difficoltà, arrivassero con grandissimo ritardo alle quattro del mattino e che,  da quel momento, si  procedesse alla esultanza e alla  festa.
Da allora la città frentana diede inizio ad una serie di tradizioni che riflette la lunga notte di trepidazione che il popolo lancianese visse in quella ansiosa, divina esperienza.
Si volle rimanere fedeli a quella attesa e  per esorcizzare il sonno e rimanere vigili, ancora oggi si conquistano posti sugli spalti della “pista” per assistere, con il naso in su, al primo fuoco di una serie ed onorare “i maestri del botto” che si impegnano a dare il meglio della loro creativa professionalità.
Segue la prima messa solenne concelebrata in Cattedrale  nonché l’affluenza, sin dalle prime luci dell’alba, al mercato coperto  in Piazza Garibaldi, dove trovare le primizie della terra come noci, fichi, olive ed altro, acquistati dentro cestini di giunco intrecciati a mano.
La città di Lanciano è legatissima alla sua storia che reinterpreta in modo fedele  attraverso un ricco serbatoio di tradizioni, dal quale attinge nei temi, nei modi e nelle tecniche.
Tutta l’attività festaiola ha inizio con la fiera del giocattolo del 31 agosto dedicata a Sant’ Egidio.  Si tratta di una manifestazione particolarmente dolce dedicata ai bambini e agli innamorati.
Simbolo dell’evento è la “campanella” proposta in tutte le versioni, dimensioni e colori.
Piazza plebiscito e l’intero Corso Trento e Trieste si colorano e il flebile suono di mille campane accompagna i curiosi visitatori che  fino a notte fonda si accalcano nelle strade della città.
Tornare pertanto a casa con un sacchetto tintinnante di delicate campanelle e il profumo inebriante di colorate saponette o confezioni di fragrante lavanda, è quello che può accadere in occasione della fiera del giocattolo.  E’ una manifestazione dai sapori antichi, dove l’animo, soltanto per qualche ora si fa bambino e si abbandona ad innocenti, tremuli suoni.
Nei primi giorni di settembre seguono le manifestazioni del Mastrogiurato che ripropongono l’insediamento della personalità autorevole del personaggio preposto al controllo e alla gestione dei commerci e delle fiere che da sempre hanno caratterizzato l’economia del centro frentano.
Figuranti in costume sfilano lungo le vie del centro dopo il giuramento in Piazza che l’autorevole signore ripropone alla città nel proposito di onorarla  con il suo fedele servizio.
Il giorno otto è dedicato al “dono”.  Carri colorati, pieni di raccolto e di frutti della terra, percorrono il centro della città accompagnati da canti antichi che le donne in costume locale innalzano come ringraziamento a Maria.
Sono queste giornate intense che i lancianesi vivono in una condivisa, partecipata  coralità.
Si arriva al giorno sedici con la malinconica percezione che tutto stia per concludersi, quando una imponente processione chiude le straordinarie, felici giornate.
Le luminarie con le loro lampadine colorate accese durante la prima, lunga notte, si spegneranno e ci riporteranno alla sfuocata, banale  quotidianità.

T. O.

martedì 10 settembre 2013

La quarta edizione di BIBLOSIA Libri & Cibi

A Lanciano, nell'ambito delle Feste di Settembre, dal 12 al 16 settembre 2013
La quarta edizione di BIBLOSIA Libri & Cibi

Nell'ambito delle Feste di Settembre, dal 12 al 16 settembre 2013, arriva a Lanciano la quarta edizione di BIBLOSIA Libri & Cibi, il Salotto della Cultura e dell'Editoria abruzzese a Lanciano. Il tema che fa da fil rouge alla catena di eventi dell'agenda di BIBLOSIA si individua nel concetto di "Strada": metafora, simbolo e luogo reale dell'azione e della comunicazione. La strada come un libro aperto da scrivere, interpretare, illustrare, narrare.
I cinque giorni di BIBLOSIA Libri & Cibi sono ricchi di appuntamenti dal mattino alla sera, con incontri, spettacoli musicali, convegni, esposizioni, presentazioni di cortometraggi e ovviamente di libri e cibi.
Ecco perché a Palazzo degli Studi, oltre ai classici appuntamenti con la letteratura, evincono dal calendario BIBLOSIA 2013 anche eventi di cultura cinematografica, poesia, performance di street dance, conversazioni sulla street art, convegni sul "Futuro dell'editoria" e presentazioni di progetti volti alla valorizzazione della tradizione ("Le Vie dei Tratturi") e sulle nuove pratiche e forme di creatività editoriale da sostenere e sviluppare (vedi il programma dettagliato in allegato). Toccando in modo diretto il tema della strada o suscitandolo in modo evocativo, si è configurato un programma trasversale e poliedrico, che coinvolge scrittori originari del territorio abruzzese, ma anche scrittori di fama nazionale: Andrea G. Pinketts, di Milano, giallista, criminologo, giornalista e presentatore tv, ospite il giorno dell'inaugurazione, e Gianluca Morozzi, romanziere bolognese e docente di scrittura creativa, amante dell'Abruzzo, protagonista il 13 settembre.
Anche i cibi proposti ogni sera dai numerosi espositori negli stand in piazza Pace mostrano una sintesi tipica abruzzese delle molteplici esperienze di street food, cibo da strada, di semplice degustazione e veloce consumo, capace tuttavia di informare sulle abitudini alimentari di un territorio che vive intensamente anche le relazioni in strada. Con arrosticini, fritti, piatti tipici, baristi acrobatici, e altre bontà da "prendere al volo", la piazza Pace, dietro Palazzo degli Studi, si trasformerà ogni giorno dedicato alla cultura in una festa.
Lo spazio degli eventi BIBLOSIA si amplia realmente anche grazie alla preziosa collaborazione con Casartigiani Abruzzo, il quale contribuisce a rendere più interessante e ricco il cartellone, con appuntamenti utili ad individuare tratti di unione tra le pratiche, le arti dell'artigianato tipico del territorio e la cultura e le finalità dell'editoria. Tali eventi si svolgeranno a Palazzo degli Studi, ma anche nella sede di Casartigiani Lanciano in via F. Filzi.
Ogni giorno l'entusiasmo per la condivisione della cultura da vivere e scoprire in strada raggiungerà picchi di grande energia con i concerti serali di rock & roll, rhythm & blues, ma anche di cantautorato audace e coinvolgente il pubblico.


mercoledì 4 settembre 2013

Presentazione: CHIARO DI FIORE di Serena Giannico (Lanciano - Venerdì 6 Settembre, ore 18.30)

Lanciano  - Piazza Plebiscito - Casa di Conversazione - Venerdì 6 Settembre, ore 18.30
La raccolta di poesie CHIARO DI FIORE di Serena Giannico
(Edizioni Tabula fati)

Interventi di Vito Moretti, Giulia Alberico e dell'editore Marco Solfanelli. Letture dell'attore Domenico Galasso. Musiche del Maestro Matteo Bisbano.
Modera la giornalista Pina De Felice

Scheda del libro
Il libro è percorso da una tensione che attinge a territori e orizzonti lontani e ritrova nella memoria le radici della propria individualità, del proprio rapporto con il mondo, con persone, cose, eventi. La realtà incombe, impone inquietudini profonde, costringe a conoscere il dolore e la sofferenza, ma l'autrice trova la forza dell'impegno, della passione e con sguardo lucido ci conduce attraverso una profonda e coinvolgente esperienza di vita. La guida l'amore, la capacità di dar voce ai sentimenti, fino a trovare in sé la forza della speranza. Non una speranza basata sul nulla, ma sulla consapevolezza di possedere valori forti, che bontà e giustizia valgono ben più di ogni egoismo o vano interesse, nel cammino verso quella felicità che ci è stata destinata da Dio.

Serena Giannico è nata a Lanciano (Chieti), dove vive. Giornalista professionista. Ha collaborato con l'"Agenzia Giornalistica Italia (Agi)", con i quotidiani "Il Centro", "Il Tempo" e "Il Giornale"; con i periodici "Avvenimenti" e "Millionaire". Ha lavorato come redattore nei quotidiani "Il Messaggero", "Il Centro", "Nuovo quotidiano di Puglia". È stata caporedattore del quotidiano "Abruzzo Oggi" e del quotidiano "Nuovo Molise". È direttore responsabile della web tivù www.abruzzolive.tv e di www.tuttiassunti.it.
Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesie: "I miei anni" (1996) e "Crepitio d'ali" (2000).







   Serena Giannico
   CHIARO DI FIORE
   Presentazione di Vito Moretti
   Edizioni Tabula fati
   [ISBN-978-88-7475-329-1]
   Pagg. 72 - ? 8,00

   http://www.edizionitabulafati.it/chiarodifiore.htm