venerdì 8 agosto 2008

Trapianto di cuore salva giovane a Chieti

Decisiva la catena di solidarietà di Carabinieri e Guardia di finanza per la donazione di sangue
L'Unità del prof. Gabriele Di Giammarco, Centro di riferimento per le tecnologie avanzate in cardiochirurgia


Un nuovo trapianto di cuore eseguito dall'équipe della Clinica Cardiochirurgica del Policlinico di Chieti, diretta dal professor Gabriele Di Giammarco, ha salvato la vita di un giovane abruzzese di 29 anni, giunto in ospedale in condizioni disperate. Il successo dell'operazione è stato possibile anche grazie alla fondamentale collaborazione dei Carabinieri della Regione Abruzzo e della Guardia di finanza di Chieti, i quali hanno attivato una catena di solidarietà che ha consentito di fronteggiare la situazione di emergenza dovuta a un momento di grave carenza di sangue a livello nazionale. Con straordinaria sensibilità, i militari hanno risposto all'appello del professor Di Giammarco, facendo a gara per donare sangue presso il Centro trasfusionale di Chieti. La disponibilità di sangue ha inoltre consentito anche ad altri pazienti seguiti dalle diverse discipline chirurgiche del Policlinico di essere sottoposti a intervento.
Il paziente che ha ricevuto il cuore nuovo, sposato e padre di un bimbo, affetto da una grave cardiopatia dilatativa in fase di scompenso era giunto in Ospedale in fin di vita. L'impiego di un'assistenza meccanica cardiopolmonare ha consentito di rianimarlo e, non appena la situazione clinica si è sufficientemente stabilizzata, è stato eseguito il trapianto. Dopo l'intervento, è cominciata una lenta e difficile fase di ripresa, superata con successo dal giovane, ora in fase di dimissione.
«Oltre a tutti i componenti delle équipe, cardiochirurghi, cardiologi, anestesisti, personale del comparto, che ancora una volta si sono prodigati nell'interesse del paziente, sento il dovere di ringraziare la Regione Abruzzo dei Carabinieri e il Comando della Guardia di Finanza di Chieti – ha detto il professor Di Giammarco – perché, rispondendo numerosi all'appello per la donazione, hanno di fatto reso possibile questo trapianto in un momento di grave carenza di sangue sul territorio nazionale Inoltre, grande professionalità ha confermato l'equipe dell'Unità di Terapia Intensiva Cardiochirurgica, diretta dal Prof. Giovanni Scipioni, che ha gestito con successo il difficile compito di seguire il paziente in assistenza meccanica cardiopolmonare.»
Il sistema dei trapianti si conferma organizzazione complessa che prevede la partecipazione integrata e il coordinamento di molteplici figure professionali e, dunque, punta avanzata con un ruolo trainante per il sistema sanitario. Una complessità e un'eccellenza confermate dal riconoscimento ricevuto nei giorni scorsi da parte dell'Agenzia Sanitaria Regionale, che ha accreditato l'Unità Operativa di Cardiochirurgia diretta dal professor Di Giammarco quale «Centro di riferimento regionale per le tecnologie avanzate in Cardiochirurgia».
Alcuni progetti che la Cattedra di Cardiochirurgia sta portando avanti la vedono, capofila in Italia, al fianco di accreditati Centri europei E' il caso, ad esempio, del progetto «Lifebridge» varato a Chieti in anteprima in Italia nello scorso mese di marzo; un sistema portatile di assistenza meccanica cardiaca e polmonare mediante il quale una ridotta équipe di professionisti può recarsi a soccorrere lontano dal Centro di cardiochirurgia un paziente in scompenso cardiaco acuto, rendendolo trasportabile nel Centro in ambulanza o in elicottero.
«L'attività cardiochirurgica nell'Azienda sanitaria locale di Chieti – ha sottolineato il professor Di Giammarco – viene portata avanti nonostante le enormi difficoltà dovute alle gravissime carenze di personale, e si alimenta solo dello spirito di abnegazione di figure professionali che, da quasi trent'anni, lavorano con entusiasmo nell'interesse della collettività. Sia pure a numeri ridotti, proporzionati alle esigenze dell'Abruzzo, l'attività di trapianto di cuore prosegue nella nostra regione e rappresenta un'iniezione di fiducia nei pazienti, in particolare negli abruzzesi ancora iscritti nelle liste di Centri di trapianto distanti centinaia di chilometri. Penso che non sia superfluo ricordare che il Centro Trapianti di Cuore di Chieti non ha una valenza limitata al territorio della ASL in cui ha sede, ma è servizio e patrimonio di tutta la Regione. Voglio dire agli abruzzesi che hanno bisogno di un cuore nuovo che qui a Chieti possono ormai contare su un sicuro riferimento di eccellenza».

Azienda sanitaria locale CHIETI
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