Mercoledì 15 giugno 2005 ha avuto luogo al Teatro Sangiorgi di Catania il
concerto dell’Orchestra Filarmonica del
“Bellini” diretta dal maestro Hartmut Zöbeley. Sono state eseguite la sinfonia
della Norma e la sinfonia de Il Pirata di Vincenzo Bellini, la
sinfonia dell’Italiana in Algeri di
Gioacchino Rossini nonché due Intermezzi
da Cavalleria Rusticana di Mascagni e
da Maruzza di Pietro Floridia,
musicista interessante ancora tutto da scoprire nato a Modica nel 1860 e morto
a New York nel 1932, (pagina della quale non esiste edizione a stampa e pare
eseguita in prima assoluta nella nostra città).
Intercalati ai pezzi puramente strumentali sono state eseguite alcune
arie d’opera nelle quali si sono esibiti il basso Riccardo Zanellato: “Vi
ravviso o luoghi ameni” da Sonnambula
e “Cinta di fiori” da I Puritani; il mezzosoprano Nidia
Palacios nell’aria con cabaletta “Oh mio Fernando” da La Favorita di Gaetano Donizetti e nell’aria con cabaletta “Per questa fiamma indomita” da Anna Bolena dello stesso maestro
bergamasco;. infine il soprano Dimitra Theodossiu nella celeberrima “Ah non
credea mirarti” da Sonnambula.
L’interpretazione offerta al pubblico dai tre cantanti è stata di buona
fattura ed ha evidenziato il buono accordo che talora può realizzarsi fra solisti
e orchestra, specie se quest’ultima riesce ad accompagnare con estrema misura e
discrezione.
L’orchestra Filarmonica del Teatro Massimo ha evidenziato lo stato di
ottima salute di cui gode esibendo delle sonorità chiare e vellutate oltre che
impasti sonori di grande effetto e squisita eleganza. Il maestro Hartmut
Zöbeley ha dato vita ad una conduzione lineare e precisa anche se, specie nei
brani solo strumentali, con occasionali cadute nella pedanteria quasi
metronomica di alcuni passaggi, pedanteria che ha reso talora meccanica e poco
incisiva la resa globale che nel complesso è risultata soddisfacente.
Dobbiamo solo segnalare il leggero riverbero acustico che si crea nel
nostro splendido Teatro Sangiorgi, ristrutturato in modo egregio da un punto di
vista estetico ma ancora con qualche piccola manchevolezza da un punto di vista
acustico, manchevolezza alla quale le istituzioni preposte potrebbero ovviare
con leggere modifiche ambientali e un po’ di buona volontà.
Giovanni Pasqualino
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