sabato 25 giugno 2005

Lo Stato senza Dio, il Fascismo e le fesserie di Buttiglione

Commentando le dichiarazioni del Papa Benedetto XVI pronunciate in occasione dell’incontro con il Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi, il Ministro Bottiglione, filosofo e politico, ha affidato alla stampa la lapidaria sentenza: “Uno Stato senza Dio va verso il Fascismo”. Se volessimo giudicare questa frase con il colorito e moderno linguaggio in uso tra i giovani diremmo: “è una stronzata!”, ma poiché giovani lo siamo stati e il nostro linguaggio è più castigato, diciamo che l’affermazione del Ministro dell’Udc è una grossa corbelleria, poiché il Fascismo – com’è storicamente accertato – è stato quel movimento politico che fondava  i suoi principi ideologici sul trinomio “Dio, Patria, Famiglia”, in cui Dio era al primo posto. Un concetto di spiritualità che permeava l’intero popolo italiano, che nel fascismo si riconosceva, ovvero quasi la totalità dei cittadini. Gli stessi reparti in camicia nera cantavano la “Preghiera del Legionario”: “Iddio che precedi il labaro delle nostre regioni…”
Ma a smentire storicamente Buttiglione c’è il Concordato tra Stato e Chiesa, i “Patti Lateranensi” del 1929, che reca la firma di Benito Mussolini e il Cardinale Pietro Gasparri. Un concordato che faceva del Cattolicesimo la religione di Stato, riportava il Crocifisso nelle scuole, includeva tra le materie scolastiche la religione, concedeva la congrua ai sacerdoti in risarcimento dei beni sottratti alla Chiesa, creava la figura del Cappellano militare, e numerosi altri provvedimenti legislativi a protezione della Chiesa e della Religione Cattolica (Apostolica Romana).
Rocco Bottiglione è filosofo, esperto di quella materia che universitari scanzonati definivano un tempo “la scienza con la quale e per la quale tutto resta tale quale”…, come dire che, filosofando, si può dimostrare tutto e il contrario di tutto, e a volte induce a “teoremi” o “assunti” che non hanno alcuna attinenza con la realtà. La quale – nel nostro caso – è proprio il contrario di quanto asserito da Buttiglione.
Lo Stato senza Dio, reca all’ateismo, ovvero al materialismo – a Friedrich Hegel, il filosofo dell’identificazione della realtà con la razionalità – dunque al comunismo…
Se Buttiglione avesse posto una qualche attenzione ai movimenti giovanile del sessantotto avrebbe potuto trarre alcune considerazioni dagli stessi atteggiamenti e simboli in uso tra quei giovani. Quelli di Sinistra – ispirati dalle teorie del filosofo tedesco Herbert Marcuse – recavano sul petto una sorta di “A”, che non significava Anarchia, come da più parti si riteneva, ma si trattava di “ideogramma” che indicava l’uomo con i piedi ben saldi nel terreno, ovvero una scelta pragmatica della vita. I giovani di Destra, che si rifacevano ai movimenti neo o post fascisti, ispirati da concetti filosofici espressi dal filosofo Julius Evola, esponevano sui loro petti un altro ideogramma, una sorta di A rovesciata, meglio rappresentato graficamente da una “Y”, che stava a simboleggiare l’uomo con le braccia tese verso  il cielo, ovvero una scelta carismatica della vita. Una scelta spirituale che porta a Dio.

mas

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